giovedì 19 dicembre 2013

TIRIAMO LE SOMME

 
OK ci siamo, un altro anno è passato, onestamente mi sembra ieri che scrivevamo il primo post sul viaggio dello scorso capodanno e siamo di nuovo quasi in partenza. Che dire, dovendo tirare le somme un anno senza grossi scossoni (che di questi tempi è già positivo…) ma arrampicatoriamente parlando decisamente soddisfacente. Per carità nessun obiettivo stratosferico raggiunto quantomeno per me, mentre per Elena direi assolutamente di si, ma abbiamo girato un po’ in zona, pulito parecchie linee nuove di cui alcune salite altre no, tornati nei posti che più ci piacciono, abbandonato totalmente la corda, allenati nuovamente a fondo in cerca di migliorare un pochetto o almeno fare il possibile per e siamo nuovamente coi bagagli in mano pronti a visitare un altro posto nuovo.
2013 come dicevo assolutamente dedicato al boulder al 100% e il posto più gettonato per noi è stato il Remondino, e non potrebbe essere altrimenti visto che comunque in zona è il top. Il passaggio “mio” che ricordo con più piacere sicuramente è “Hell awaits”, provato un’intera giornata in ottima compagnia di Elia, Lore e Funsu e poi liberato dopo altri 2 giorni di tentativi grazie anche alla pazienza di Elena per avermi accompagnato su è giù per il non sempre piacevole sentiero d’avvicinamento... Una linea bellissima immersa in un ambiente da favola, un grottino naturale nascosto alla vista e fresco anche in estate scoperto da Ale e Claudia, l’ennesimo grande regalo che ci ha fatto questo posto meraviglioso. La linea invece che ho finalmente ripetuto e che mi ha dato un’enorme soddisfazione più di ogni altra sicuramente, è stata “You” al pian della casa, il mio antipassaggio per eccellenza, provato e riprovato centinaia di volte, un blocco secondo me tra i più belli che io abbia mai fatto, simbolo di costanza e testardaggine oltre ogni limite. Mai mollare!
E mai mollare è stato anche l’andazzo di Elena, che dopo un anno partito in sordina si è finalmente ripresa quello che le spettava. È tornata ad arrampicare, dedicandosi completamente ai blocchi, ed è tornata alla grande salendo nel giro di pochi giorni uno dall’altro i suoi primi due 7A! Prima al pian della casa con un passaggio senza nome salito con determinazione e grinta e poi giusto per avere una conferma anche al rifugio Barbara, portandosi a casa in pochi giri “Luna nera”; ma forse la sua più grande soddisfazione, a prescindere dal grado (che non è sempre tutto), è stata salire in val Ellero “1981”, un blocco a cui teneva particolarmente. E da li nessuno l’ha più fermata, con alti e bassi come tutti ha continuato a macinare passaggi intensi, ad allenarsi duramente, fino ad arrivare allo scorso weekend e alle ultime belle salite del 2013 in zona.
Ora siamo allo sfinimento, provati dall’allenamento di questi mesi, dai preparativi per il viaggio, dal lavoro e dal Natale… ma tra due giorni ci dimenticheremo di tutto e penseremo solo a goderci un posto nuovo, nuovi blocchi e nuova gente per ora conosciuta solo online ma davvero squisita. E soprattutto saremo nuovamente pronti via per spaccare alla grande anche nel 2014!
Auguri a tutti!

 

lunedì 16 dicembre 2013

SUNLIGHT - Bobbio Pellice e Val d'inferno



Un bel fine settimana di sole e boulder quello appena trascorso! Sabato con Elena e Funsu nuovamente a Bobbio Pellice dopo parecchio tempo, un’area davvero rilassante e piacevole di quelle dove vai non tanto per far la prestazione della vita ma per godere di una giornata relax in ottima compagnia. Prestazione che poi effettivamente c’è stata peraltro, dato che Elena ha davvero dato il meglio. Dopo un veloce riscaldamento con Funsu ci buttiamo su un blocco di 6C+ “Pecora nera” scavatissimo (ma devo dire piacevole da scalare, se vogliamo un errore d’altri tempi ma fatto con gusto) che saliamo ma comunque senza passeggiarlo; Elena invece da parte sua lo banalizza, nonostante fosse una bella sditata su buchi svasi… e già parte bene! Subito dopo facciamo un giro a provare altri blocchi in compagnia di un local simpaticissimo conosciuto sul posto ed Elena continua la sua giornata salendo un 6A+ intenso, “The fly”, e poi un bellissimo 6B da antologia, “Pollo Arrostito” che insieme a Funsu sittiamo, rendendolo un passaggio completo e davvero molto bello! Tra vari tentativi su passaggi più o meno interessanti finiamo la giornata nuovamente al primo masso sopra il parcheggio con un passaggio trovato da Elena, completamente naturale e davvero ditoso che la guida non segnala neanche; subito trova la méthode giusta e con Funsu cerchiamo di rubargli la prima (bastardi…), alla fine lo saliamo tutti e tre non senza fatica, un passaggio stratosferico e parecchio alto devo dire, di quelli dove non è piacevole cadere all’uscita, che valutiamo essere decisamente più duro dei 2 scavati e saliti ad inizio giornata, quindi intorno al 7A.

Ele su Pollo Arrostito 6B
Fede sul traverso
Ele su Pollo Arrostito 6B
Fede sul traverso
Funsu pulisce le prese
Funsu sul traverso
Ieri continuazione del weekend in Valdinferno, che nel pomeriggio si è animata parecchio, finalmente un po’ di gente a valorizzare quest’area davvero interessante. Soprattutto in giornate come ieri, soleggiate ma con poca umidità, giornate in cui anche la quarzite del posto riesce a dare il meglio! Elena è intenzionata a dare tutto su “Gillette”, un passaggio il cui nome è già tutto un programma; io mi rifiuto di provarlo, ci tengo alle dita e so che per me quel 6C+ potrebbe pure essere un 8B, quindi visto che siamo in zona decido di dare qualche manata al “Supersayan project”, una linea stratosferica tentata da molti negli anni scorsi che con Funsu avevamo pulito per bene e provato parecchio, abbandonandola un paio d’anni fa. Riscaldamento questa volta problematico, troppi caffè e davvero poca pelle, Elena fa qualche buon tentativo sul suo progetto che richiede davvero delle dita e dei tendini d’acciaio (complimenti a Giova!) mentre io inizio a vedere la luce sul mio passaggio. Nel pomeriggio ci raggiungono Ale e Claudia e tutti insieme ci diamo dentro al masso di Carlo, chi su “Non senza grazia” (favoloso) chi sul “Supersayan” che dopo qualche giro Ale sale perfettamente: un’altra bella linea nel bosco, sicuramente una delle migliori, conto di chiuderla anch’io al ritorno dal Portogallo ora che abbiamo trovato la giusta méthode! Per me la giornata è finita qui mentre i soci decidono di dare l’assalto nuovamente a “Gillette”: il sangue inizia macchiare la roccia, segno che le prese ci sono e si tengono anche, forse troppo… alla fine anche la sit di questo blocco è risolta, altro nuovo passaggio di livello (che io non proverò mai peraltro…) per la Valdinferno, dove il dolore forse supera la felicità della salita.
Fede su Non senza grazia

Claudia su Non senza grazia

giovedì 12 dicembre 2013

ASPETTANDO...

... non il sole, come un famoso passaggio del Bracco, ma le ferie! Ormai siamo agli sgoccioli, e il meteo in questi ultimi 10 giorni è stato praticamente perfetto: sole, freddo e quindi aderenza. Ma purtroppo al di fuori del weekend niente boulder, solo allenamento che comunque stasera termina fortunatamente per me. Finita la terza scheda, sempre più bollito, ho lasciato i pesi la settimana scorsa che mi sentivo gonfio come una zampogna a favore di più secco e climb e ora mi attende una settimana di completo scarico prima della partenza. Dal Portogallo mi mandano mail in cui mi confermano esserci condizioni strepitose e io fremo ma soprattutto spero che queste condizioni permangano anche nel fine anno, non vorrei mai andare li e dovermi arrendere davanti alla pioggia, sarebbe un duro colpo che farei fatica ad incassare. E intanto i progetti aumentano, soprattutto nella mia testa, a Varazze, in Valdinferno, avrei anche una mezza idea di una puntata in val Pellice non tanto a Bobbio quanto nella Comba dei Carbonieri a riprovare una linea tentata anni fa e lasciata irrisolta. In definitiva, troppi progetti e poco tempo ma il fine settimana si avvicina e siamo nuovamente "pronti via" per limare ancora un po' di pelle!    

domenica 8 dicembre 2013

ECCHECCAZZO!

A forza di provarci, dagli e ridagli, alle volte entrano anche le giornate giuste! E quando le giornate son due, un intero weekend, allora il morale un po' si rialza; in ogni caso, domenica finita e pelle pure, non dico gran soddisfazioni ma quantomeno gran nuovi progetti in ballo.
Ieri puntata veloce a Varazze, in solitaria (alle volte, non dico sempre, ma alle volte fa anche piacere starsene un po' da soli...) a provare roba nuova e riprovare roba già tentata; il meteo questa volta non è male, si sta in maglietta e comunque l'aderenza non è malaccio. Senza pestare a fondo, perchè in realtà puntavo più ad oggi, ho fatto qualche buon tentativo su "Messa delle streghe", anche se di uscire da solo in alto non se ne parla, ma per me quel passaggio va fatto totale, una linea perfetta ma in cuor mio solo se con tanto di uscita... Dato qualche botta anche ad "Anubi", un gran bel traverso su piatte, tacche e svase con gran lavoro di piedi, sicuramente impegnativo. E poi via a casa a lesinare la pelle per oggi.
E infatti oggi il meteo e l'aderenza erano perfetti, anche in Valdinferno, che molti (non a torto) disdegnano proprio per la roccia che se non c'è un clima più che secco diventa una merda intenibile. Ma oggi no, d'altra parte già da un pò lumavo per poter mettere mano ad un'idea malsana che avevo in testa, tanto per cambiare dai soliti passaggi e in particolare da "Dal profondo" alla grotta: l'idea di provare la sit del "L'interruttore" al settore alto. Blocco risolto anni fa da Nardi e gradato 7C+ (e secondo me, se fatto nella versione originale, ovvero partendo dal buco rovescio accoppiato, non è affatto regalato...),manca in effetti di una vera partenza per poter davvero essere un gioiello. Lungo, di resistenza in pieno tetto, con uscita non difficile ma molto expo, è davvero un boulder coi fiocchi e l'idea in effetti mi era stata messa in testa qualche anno fa da Core che, in visita a Valdinferno, aveva intravisto la possibilità di sittarlo. Beh, la linea c'è e le prese pure, in duro è tenerle e farlo in continuità, per me forse è oltre ma per intanto voglio provarci seriamente e tutto sommato non è andata male. Giornata finita ripetendo il "Condominio", un blocco di Paulo Bertolotto che a prima vista potrebbe sembrare non granchè e invece è davvero una linea interessante e con gran bei movimenti, moooolto dolorosi: bella Paulo!







venerdì 6 dicembre 2013

DIMEBAG



Proprio in questi giorni, 9 anni fa, veniva ucciso quelle che PER ME è stato ed è tuttora il più espressivo chitarrista in ambito metal e non solo. Tecnico, veloce ma soprattutto molto intenso, passato alla storia coi Pantera, una band che non purtroppo non potrà mai più risorgere in alcuna forma: RIP Dimebag!
 

martedì 3 dicembre 2013

MERDA


Una vera giornata di merda, senza mezzi termini. I presupposti per far una bella domenica di blocchi c’erano tutti in realtà, perché nonostante la neve del giorno prima a Varazze era tutto asciutto con un forte vento da nord. Purtroppo però era una di quelle giornate in cui (fortunatamente non capitano spesso) tutto gira assolutamente per il verso sbagliato, la forma fisica, l’incazzatura costante, forse anche la voglia di essere completamente in un altro posto.

Come dicevo a causa del vento fortissimo decidiamo all’ultimo di ribaltare completamente i nostri piani e invece di salire al settore Lilliput andiamo verso i Druidi, in teoria più riparato; arrivati li ognuno si butta sui propri progetti, ma purtroppo l’aderenza non è quella giusta e l’incazzatura inizia a salire. Dopo un po’, esasperati dal vento, saliamo ai Druidi alto, certo non il settore più bello di Varazze ma almeno lì dovremmo essere un po’ più al riparo; iniziano i tentativi su qualche passaggio nuovo e l’incazzatura sale esponenzialmente, semplicemente non tenevo niente e le braccia non chiudevano, assolutamente incredibile. Una di quelle volte in cui semplicemente bisognerebbe accendere il cervello e lasciar perdere, far i bagagli e tornare a casa oppure andare a bere una birra, tutto fuorché arrampicare, invece no, io no, testa di cazzo come sempre in queste situazioni m’intestardisco ancor di più e continuo imperterrito, senza riposare un attimo, quasi dovessi autoinfliggermi una pena! Che coglione…

Se non altro ho provato passaggi belli a cui tornare in giornate più di grazia, decisamente interessanti da arrampicare, ma il freddo, la tensione e l’arrampicata inconcludente e senza sosta per ore hanno fatto sì che ancora oggi sia provato fisicamente. Ma alla fine non può sempre andar bene no?


I PROTAGONISTI DELL'HARD CORE BOULDER DAY IN VARAZZE
Fede


Funsu


Ele




giovedì 28 novembre 2013

GELO

Alla faccia dell'aderenza... pomeriggio polare ieri a Varazze, un freddo allucinante di quelli che neanche quando sei ben caldo riesci a sentire le prese! Avessi ascoltato la mia coscienza e Lore e fossi andato al Bracco...
In ogni caso buone sensazioni su passaggi provati tempo fa senza risultato e che invece ieri per poco non portavo a casa, quindi nonostante tutto son contento e soprattutto fiducioso che alla prossima (magari anche con un pelo meno di freddo!) riuscirò a salirli e passare al prossimo step, il mio progetto della stagione a Varazze, che nonostante non abbia mai ne visto ne tentato son sicuro sia uno di quei blocchi a 5 stelle per cui vale la pena investire del tempo. Anche se onestamente spero di doverne investire ben poco... 
Comunque ancora una volta, con le giuste condizioni, Varazze si è rivelato essere un vero gioiello di livello anche internazionale, vista la gente conosciuta ieri. E noi abbiamo la fortuna di averlo a 2 passi da casa!

mercoledì 27 novembre 2013

HEY JIMI

Oggi avrebbe 71 anni: onestamente non riesco ad immaginarmelo ai giorni nostri, ma forse è uno di quei personaggi/mito che nel nostro immaginario hanno un solo volto ed una sola età. Senza stare a stilare le solite classifiche inutili della serie "il migliore, il più grande, l'innovatore", lui era Jimi Hendrix e non c'è altro da aggiungere!
 
 

martedì 26 novembre 2013

CHAM 2007

Un bel ricordo di qualche anno fa quando ancora ogni tanto si andava per montagne a calpestare un po’ di neve. Un posto bellissimo, una salita non impegnativa ma di soddisfazione insieme a due persone molto speciali, una giornata di novembre da incorniciare: questo è stata per me l’Arete des Cosmiques nel gruppo del Bianco.
Già da un po’ di tempo la merdaccia si è trasferita a Cham, prima in cerca di un po’ di salite che lo impegnassero più del normale e poi perché ha preferito le donne francesi (o son le francesi che son di bocca buona?), quindi ogni tanto non perdiamo occasione per andare a trovarlo e fare un po’ di festa di quella vera. Vero è che Cham, esclusa forse la gente che ci bazzica (ma questa è un mia opinione) è davvero un gioiello, nulla a che vedere con la parte italiana: dopo qualche anno passato lì in estate e inverno ho capito che comunque, se il tuo gioco è la montagna, quello non può che essere il tuo posto preferito. Bellissime aree boulder, escursioni, percorsi anche impegnativi in mtb, salite in quota, falesie interessanti, freeride a non finire e discese di ripido davvero da pelo sullo stomaco. Il tutto condito da tanta festa, serate alcoliche e sveglie disastrose, questo è quello che ricordo di Cham: sport e devastazione!

Novembre 2007: decidiamo di andare a trovare Immo e con l’occasione magari di far qualcosa in quota, visto che un novembre così non si vedeva da tempo, poca neve, zero freddo e poca gente visto il periodo. La scelta cade sull’Arete des Cosmiques, salita non difficile, non lunga, con avvicinamento in discesa e arrivo direttamente alla ripartenza della funivia per Cham, l’ideale per merenderos quali siamo e soprattutto per una giornata che non deve partire presto in modo da poter smaltire la serata precedente. Naturalmente Immo l’ha già fatta di giorno, di notte, di corsa, in mutande, via la conosce a memoria e quindi ci fidiamo di lui, quantomeno Elena perché io lo conosco fin troppo bene e di salite con lui ne ho già fatte troppe per sapere che fidarsi è una parola grossa che non gli si addice in pieno… dicevo: salita veloce con la prima benna da 1.000 a 3.800 in pochi minuti, fortuna non patire la quota, e poi in discesa verso l’attacco, nessuno in giro e neanche sulla via. Naturalmente Immo spinge per una salita slegati, io già lo immaginavo, meno male che Elena dalla sua ha esperienza in montagna, quindi si parte corda nello zaino. In realtà di tecnicamente duro non c’è davvero niente e se non si patisce l’esposizione con queste condizioni si va via decisamente bene e veloci; ramponi ai piedi anche su roccia, qualche doppia d’obbligo, si arriva al famoso muretto di 5c. Qui le guide di Cham hanno fatto il loro “lavoro” per aiutare anche i cani a salire: appoggi scavati, longe fissa in fessura, manca solamente qualcuno che tiri su… decidiamo comunque, vista la stanchezza, di tirare fuori la corda per i tratti più impegnativi, qui e nel finale. L’ambiente intorno, neanche a dirlo, è favoloso, una giornata stratosferica di quelle da segnare sul calendario, ogni vetta anche lontana è visibile perfettamente; una foto dopo l’altra arriviamo in vista della terrazza da dove Funsu e Elisa insieme ad una pletora di giapu ci osservano dubbiosi. Finalmente arriviamo alla fine, atteggiandoci anche un po’ con chi ci guarda, tanto più che generalmente chi arriva fin lì solo per far foto non sa che quella via in quelle condizioni è poco più che un’escursione in quota.

In ogni caso, una giornata semplicemente stupenda finita degnamente a raclette e pierrade nella migliore tradizione, anche quella volta ne Cham ne Immo c'avevano delusi: una bella salita in quota, un po' di blocchi al sole dei Montets e tanta festa!





venerdì 22 novembre 2013

INUTILE

Scheda mensile d’allenamento finita ieri e nuova in avvicinamento, giornata tendenzialmente di merda, nevica, fine settimana credo in palestra… meglio darsi un tono!
 

martedì 19 novembre 2013

NOIA


Neve ovunque, fino a bassa quota, e fine dei giochi almeno per i progetti più in alto e quantomeno, salvo che faccia un inverno fuori dal comune, fino alla prossima primavera. Non posso dire di non aver approfittato al massimo delle aree più fresche quest’anno, anzi praticamente ho frequentato quasi esclusivamente spot “nuovi”, anche perché da una parte le condizioni non sono arrivate e poi perché avevo decisamente voglia di cambiare radicalmente per evitare di arrivare alla noia. In Ellero per esempio son andato veramente poco e tutto sommato ci stava; i passaggi che avevo intenzione di provare seriamente richiedevano ottima aderenza che non è arrivata se non proprio negli ultimi giorni mentre ero arrivato un po’ alla nausea di ripetere i soliti blocchi.
Quest’anno in zona ho praticamente bazzicato solamente in valle Gesso, sicuramente l’area migliore del cuneese per concentrazione e qualità dei passaggi; ho aiutato a portare avanti la valorizzazione del Remondino, ho visto posti per me nuovi come il settore Wonderful a san Giacomo (che devo dire mi è piaciuto un sacco, davvero tanta roba di livello e forse ancora da aprire), ho chiuso dei conti importanti al pian della casa (e ne ho aperti altri…), ho fatto qualche puntata alla madonnina piuttosto che a sangia gnus. Insomma mi son spellato su roba di qualità sempre e comunque! Ora si rinizia con gli spot invernali, principalmente per quel che mi riguarda Varazze, che comunque resta di una qualità decisamente superiore almeno in zona, dopodiché vorrei portare avanti qualche linea nuova adocchiata gli scorsi anni in Valdinferno e magari tornare a chiudere i conti al Bracco con qualcosa lasciato in sospeso l’anno scorso, intervallando magari il tutto con qualche puntata con la corda. Ma soprattutto in attesa del viaggetto di fine anno in Portogallo! Tanta carne al fuoco, non ci si annoia di certo…


 

venerdì 15 novembre 2013

SWEET EMOTION


Ho sempre preferito il filone swedish in ambito death metal rispetto a quello della Florida, parlando soprattutto della prima ondata del genere, un po’ perché gli ammerigani mi stanno generalmente sulle balle e poi perché ho sempre trovato più credibile questo genere suonato da uno svedese incazzato col mondo, anti-cristiano perché con un retroterra storico e culturale violentato dalla “nuova” religione e immerso in un paesaggio fatto di solitudine e foreste piuttosto che da uno sbarbatello che vive sull’Atlantico ed è baciato dal sole 12 mesi all’anno.
A parte le stronzate, devo dire che eccezion fatta per i Death, sempre immensi, ho davvero sempre apprezzato di più band come At the Gates, Hypocrisy, Soilwork, Unleashed ed Entombed; soprattutto questi ultimi, se parliamo di death metal senza troppi fronzoli, sono stati grandissimi, in particolare nel loro primo periodo e prima della conversione al death ‘n roll. Perché se da una parte molti dei gruppi inizialmente dediti al death puro si sono poi riversati verso altri generi più o meno apprezzabili, come At the Gates, Opeth, Tiamat, Dark Tranquillity e (molto meno apprezzabili in quest’ultimo caso) In Flames, gli Entombed con il loro primo album in studio con questo monicker hanno praticamente creato un genere. “Left hand path”, a mio parere, resta il migliore, album tutt’ora ineguagliato di puro Swedish death metal, aggressivo, rozzo e brutale senza troppi tecnicismi fine a se stessi e con una sana vena hardcore dentro che lo contraddistingue dai suoi contemporanei d’oltre oceano. Una registrazione che forse oggi sarebbe definita sommaria ma che ai tempi era un vero e proprio marchio di fabbrica, suonava diverso da album come “Altars of madness”, “Slowly we rot” “ o “Leprosy”: si perché se da una parte i Death stavano portando avanti un discorso più particolare, diverso sia nelle tematiche dei testi sia nelle partiture decisamente più intrise di componenti jazz e tecnicismi vari, manca a mio parere nel death floridiano uno che di marcio e rozzo che invece nel nord Europa è stato un vero e proprio marchio di fabbrica.
Dopo questa prima ondata ognuno ha intrapreso la propria strada, chi verso la melodia, chi verso il groove (e le vendite), chi cercando di creare un genere a se stante come il black metal (e le vendite...), ma "la via della mano sinistra" resta ancora in termine di paragone. Qui sotto la titletrack, da gustare possibilmente prima della nanna in una bella nottata grigia autunnale!
 
 

giovedì 14 novembre 2013

INIZIATIVA

Con tutta la merda che gira in TV ad orari da grande pubblico, questa mi sembra una bella iniziativa per dar spazio ad un programma che, le poche volte che ho potuto vedere dati gli orari improponibili, mi era sembrato davvero interessante. Sono pochi i format cosiddetti "culturali" e quei pochi sono normalmente relegati su reti sfigate oppure ad orari assolutamente inutili, quindi se una petizione del genere può servire a smuovere qualcosa ben venga.
 

lunedì 11 novembre 2013

HARDCORE BOULDERERS

 
 
Qualche volta bisogna proprio osare un po’ più del normale… nonostante le previsioni pessime da inizio settimana (ma tanto chi ci crede più), nonostante la nebbia densissima tipica di una giornata novembrina che avvolgeva tutto alla sveglia, nonostante comunque l’area del Remondino si trovi a circa 2.000 metri, quindi non sia proprio uno spot semi-invernale, sabato ci è stata regalata una giornata di quelle da ricordare. In compagnia di Ale e Claudia ci siamo auto-proclamati hardcore boulderers, anche se in realtà la giornata è stata tutt’altro che hardcore dato che il sole era stupendo e non faceva assolutamente freddo! I colori, la valle, l’aderenza, tutto era al limite della perfezione, anche il sentiero con questo fresco non si è più fatto sentire. Qualche nuovo passaggio, tanti nuovi progetti per il prossimo anno (o ancora per il 2013?...) e qualche bella realizzazione. Complimenti a Claudia che con tenacia si è finalmente portata a casa “L’uomo aquilone”, un bel 6C d’altri tempi, complimenti ad Ale che ha liberato un altro progetto dalle parti dell’8A, il prolungamento di “Mushroom” dallo spigolo di “Vista bussaia”, un bel passaggio che richiede non solo forza ma anche resistenza per essere completato (anche resistenza al dolore…). Da parte mia ho tentato la stand de “L’impossibile”, davvero un passaggio a 5 stelle, e ho dato qualche manata a vecchi passaggi mai più provati oltreché a “Controtendenza” una prua stupenda pulita quest’anno, un mix di compressione e bodytension la cui uscita diretta resta tutt’ora da fare. Da incorniciare anche “Fantaspigolo”, un vecchio passaggio di Torielli davvero godibile! Giornata finita a pulire un nuovo progetto futuristico che potrebbe scomodare gradi elevati, per il momento non siamo riusciti neanche ad alzare il culo (non tanto io ma se neanche Ale c’è riuscito un motivo ci sarà…) e successivo ritorno dalla macchina al buio. Ancora una volta questo posto non ci ha deluso!

PS alcune foto sono state scattate da me col cellulare, per le atre ringrazio Claudia   


venerdì 8 novembre 2013

CHAPEAU

A volte cerchiamo la motivazione al di fuori della nostra sfera personale, in personaggi che neanche conosciamo personalmente e che potrebbero, paradossalmente, esser pure dei veri pezzi di merda inutili. Spesso sono le persone a noi vicine che sono in grado di darci la giusta motivazione e farci capire cosa significa veramente dare il 101%! Socio sei un grande.
Inoltre di nuovo supercomplimenti a Lore che si è portato a casa nella stessa giornata "Slim bastard" e "Fat bastard"! Anche questo significa crederci sempre e fino in fondo, nonostante tutto: questa è vera passione, imparate "BIG"!


mercoledì 6 novembre 2013

RICERCA

Perché adoro così tanto arrampicare? O meglio perché adoro così tanto far boulder, perché la corda ormai l’ho abbandonata da tempo e forse non ho mai veramente iniziato, magari un giorno capiterà o magari no, poco importa. Comunque, amo far blocchi perché spesso ho la fortuna di passare giornate come quella di ieri. Nessun passaggio in particolare risolto, stato di forma abbastanza deplorevole ma una grande sensazione di libertà e piacevole rilassatezza in un posto bellissimo, disperso nei boschi della valle Gesso senza un’anima viva intorno se non qualche animale che son sicuro mi abbia guardato dubbioso tutto il giorno. In completa assoluta solitudine a ricaricare le pile e liberare la mente da ogni pensiero…
A volte mi assilla il fatto che a dedicare così tanto tempo ad una cosa sola rischio di perderne altre cento che potrei fare, di lasciar da parte persone vicine e amici, di esasperarmi nella ricerca di un qualcosa che non mi porterà da nessuna parte nella consapevolezza di essere uno dei tanti e di restare tale nonostante tutti gli sforzi. E a volte questi pensieri fanno scendere la motivazione, la voglia di continuare a farsi male ogni sera e a rotolarsi come un cinghiale nei boschi in cerca di 2 metri di roccia ogni weekend. Poi tutto si risolve in una giornata che ti fa capire che forse tutto questo lo stai facendo perché semplicemente ti fa star bene ed è quello che realmente vuoi fare. Punto. Le persone che ho lasciato da parte, come tutte le cose nel percorso della vita, fanno parte di quella sfera personale destinata a cambiare ed evolversi, oppure semplicemente rientrano in quella scrematura naturale che prima o poi deve avvenire. Non m’interessa esser attorniato da centinaia di “amici” per cui tu sei uno dei tanti ma piuttosto da poche persone per cui io sono essenziale nel bene e nel male. Non m’interessa passare serate intere a far festa per il gusto di devastarmi, l’ho fatto quando era tempo, mi sono divertito, ora preferisco godere delle mie giornate e magari ritrovarmi davanti ad un bicchiere di rosso in compagnia a far due parole. In particolare non m’interessa cercare di essere quello che in realtà non sono e far cose che non mi appartengono realmente, voglio sentirmi libero, almeno nella mia vita extra-lavorativa, di non buttare nel cesso il mio tempo guardando le giornate passare senza avere la possibilità di goderne ogni minuto. Possibilità che ora come ora il boulder mi dà.
Il mondo dell’arrampicata mi ha regalato un sacco di cose, persone nuove, amici, posti che magari non avrei mai visto ed esperienze che non avrei mai vissuto, ma prima di tutto mi ha fatto riscoprire il piacere semplice di stare a contatto con la natura e la consapevolezza che spesso la solitudine nella sua accezione più pura può essere un momento in cui riscoprire e valorizzare la persona più importante e sottovalutata al contempo: me stesso.
 

lunedì 4 novembre 2013

PREVISIONI METEO?


Perché mi fido ancora delle previsioni meteo? Ogni volta lo dico e ogni volta ci ricasco puntualmente… alla fine i piani di andar via qualche giorno son saltati perché le previsioni non erano affatto buone, quindi abbiamo ripiegato per delle scelte day by day, in funzione di dove sarebbe stato possibile far qualcosa.
Venerdì con Elena siamo andati ad Ailefroide per l’ultima puntata della stagione (forse, perché se continua così non escludo di tornarci ancora…): meteo stupendo, aderenza buona e nessuno in giro. Che posto stupendo! In questa stagione non c’ero ancora stato e devo dire che se si cerca l’aderenza e la calma è sicuramente il periodo migliore; ci siamo subito fiondati al settore Manu 01, dove dopo un rapido riscaldo io ho dato su “King moi” diretto ed Elena sulla versione ditosissima di sinistra, ma purtroppo niente da fare per entrambi. Il meteo a metà giornata è leggermente peggiorato e con lui anche le condizioni, diventate relativamente piuttosto umide, quindi abbiamo ripiegato in basso dove Elena ha buttato qualche tentativo non troppo convinto su “Fantastique” ed io ho trovato il progetto per il prossimo anno o per la prossima volta che salirò su, la bellissima prua di “Le péché aux raisins secs“, davvero straordinario. Giornata terminata nuovamente su “King moi” per un ultimo paio di giri e per venire a sapere da un local incontrato lì che una delle tacche del passaggio è saltata e peggiorata parecchio… poco male, per me si fa ugualmente!




Ieri invece con una giornata stupenda ma davvero troppo calda abbiamo deciso di far pochi chilometri e di accontentarci di Rastello, dove Elena avrebbe potuto mettere in piedi qualche nuovo cantiere. Riscaldamento (o cottura?) alla casa coi soliti passaggi di rito, dopodiché in sequenza Elena ha provato “Il becco” e “Il passo del gatto” e sul secondo non è andata affatto male, basta crederci un po’ di più e tenere quel maledetto tallone nella giusta posizione. La giornata è peggiorata nel pomeriggio e chiudendosi le condizioni di aderenza son leggermente migliorate, ma comunque ben lontane dall’essere decenti per provare i miei progetti da Petra, ormai ho quasi rinunciato e forse la motivazione stessa non è più alle stelle… meglio allenarsi in attesa di tempi migliori!



 

giovedì 31 ottobre 2013

SI LAVORA E SI FATICA...

 
 
Iniziato il nuovo mese di allenamento, mi sembra d'esser tornato indietro di 10 anni! Speriamo che anche il recupero sia il medesimo di allora... sarà dura, soprattutto sopportare la fiacchezza di andare ad arrampicare fuori e non schiodare, ma darà i suoi frutti a tempo debito (spero). Intanto il meteo continua a far schifo e ci prepariamo alla trasferta in terra francese, ci vuole un po' di motivazione!
 
 


mercoledì 30 ottobre 2013

PIAN DELLA CASA AUTUNNALE

per l'album completo clicca qui



Per una volta lascio che siano le bellissime foto di Elena a parlare!
Un assaggio qui sotto dell'album completo.


 
 
 
 
 

 
 


 
 


martedì 29 ottobre 2013

Un angolo di paradiso in un giorno d'autunno




Anche se non sono piemontese e prima di 6 anni fa nemmeno ne conoscevo l'esistenza, fin dalla prima volta me ne sono subito innamorata. No, non sto parlando di tutto il Piemonte ma di una valle in particolare: la Val Maira! Anche se è vero che qui in Piemonte sono tante le meravigliose vallate da scoprire e gustare in ogni stagione, come la Val Maira nessun'altra mai, almeno per me. Non ci sono altri posti che mi abbiano fatto sentire a casa da subito come questo. Nessun altro posto mi fa rilassare ed entrare in sintonia con me stessa come questa valle. Nessun altro posto mi ha accolto fin da subito a braccia aperte senza sapere alcunché di me. È per questo (e non solo) che la considero una valle magica, incantata e profondamente carica di emozioni. Inoltre questa valle custodisce tanti momenti, ricordi ed emozioni che ho avuto la possibilità di vivere con una persona molto speciale: Fede. Insieme l'abbiamo vissuta in ogni stagione, ma l'autunno proprio mi mancava. Com'è possibile? L'autunno che è la mia stagione preferita, con i suoi giochi di luce, con i suoi caldi colori, con i suoi intensi profumi e con la sua atmosfera di pace e riposo. Insomma una vera e propria calda coccola prima dell'arrivo freddo dell'inverno. Questo magico posto mi ha rapita per la sua atmosfera e per gli scorci fantastici e unici che ho potuto vivere insieme alla persona che amo... Non a caso è anche il primo posto in cui sono stata e che ha dato il via alla mia nuova "vita da piemontese".
D'inverno tra ciaspolate e capodanni fra amici; in primavera arrampicando sulla suggestiva castello-provenzale o boulderando sui massi alle cascate; in estate percorrendo a piedi i suoi sentieri. Ogni volta che entro in questa valle, da qualsiasi parte io ci arrivi, mi ritrovo a sgranare gli occhi e a stupirmi di ciò che ho intorno, eppure ci sono stata così tante volte che non dovrei più viverle come se fosse la prima volta no? Invece si. Ogni volta che torno verso casa e me la lascio alle spalle, dentro di me, piango come una bimba perché se esiste un posto dove vorrei passare ogni minuto della mia vita è proprio li. Vi avevo detto che è magica no? Questa volta, finalmente, sono riuscita ad andarci anche in autunno e, nonostante il cattivo tempo in arrivo dalla Francia che non ci ha permesso di fare il giro che avevamo scelto, è stato fantastico ed emozionante ritrovarsi in questo ambiente solitario e potermi stendere su un prato completamente giallo a godermi, insieme "all'ammmore mio", tutto ciò che ci circonda, stupendomi ancora una volta. Non sono brava come Fede a descrivere a parole o a raccontare ciò che provo e ciò che ho vissuto quindi lascerò che siano i miei occhi a raccontarvi di questa valle che mi incanta ogni volta. Grazie Fede e grazie Val Maira. In attesa di tornare da te questo è  un giorno di autunno in questo angolo di paradiso.

Solo una cosa ci terrei ad aggiungere: per la prima volta ho potuto ammirare il lato artistico di Fede che si è cimentato in quello che è la mia passione di una vita: la fotografia. Grazie per aver condiviso questa gioia con me.