mercoledì 31 luglio 2013

VALLE GESSO


Nel cuneese, purtroppo per noi, non abbiamo posti come lo Zillertal o Magic Wood, tantomeno la roccia di Chironico o Cresciano, ma alla fin fine non siamo neanche così mal messi come si possa credere per quanto riguarda il boulder! Tanti posti sparsi, il potenziale non è moltissimo certo ma aree come la val Ellero, il Mombracco e la relativa vicinanza a posti più “importanti” e rinomati come Varazze o Annot ci permettono di spellarci le mani a dovere per cui non ci si può lamentare.
Sicuramente, se proprio si cerca una valle paragonabile a siti ben più famosi (se proprio dobbiamo fare dei paragoni! A me non piacciono ma pare vadano di moda…) la valle Gesso è quella che ha il maggior potenziale sviluppabile in Granda, oltre ai numerosi passaggi già puliti, saliti e recensiti fino ad ora. Roccia straordinaria,  dallo gneiss aggressivo dell’alta valle a quello a grana più fine o addirittura slavato dall’acqua delle aree basse, altitudini diverse che consentono di arrampicare se non proprio tutto l’anno poco ci manca, tipologia di passaggi diversi, piattone, tacche, muri verticali o grandi strapiombi, in definitiva un po’ tutto quello che si può cercare o volere. Moltissime aree sono state frequentate decenni fa, addirittura durante l’ultima guerra mondiale e da grandi nomi dell’alpinismo mondiale, altre invece sono ben più recenti ed ancora in corso di valorizzazione: si va dalle aree in quota dei rifugi Remondino e Bozano (quest’ultimo ancora poco sviluppato) e del pian del Valasco, a quelle intermedie come pian della Casa o San Giacomo classico, per scendere fino ai tetti Lup, la Colonia, Sangia News, Bellerofonte solo per citare i più famosi. Per ora il livello non va al di là l’8A+, con le dovute cautele del caso e del primo salitore, ma sicuramente le possibilità di andare oltre non mancano, forse manca solo la voglia di scoprire e lavorare quando è ben più facile trovare tutto fatto, ma comunque al di là della polemica fine a se stessa qui si può metter mano a blocchi storici di Nardi, Massari, Stazio e Torielli (semi sconosciuto ai più ma moooolto forte, provare per credere alcuni sui “6”…) fino ad arrivare alle recenti salite made in Core per andare a scomodare gradi olimpionici. Ultimamente i più attivi sono stati il mitico Paulo Bertolotto, che ai tempi aveva avviato un bellissimo progetto di recensione, e il furente Ale Penna, che sale tutto il salibile e soprattutto si sta dando parecchio da fare per valorizzare l’area del Remondino, rimasta per anni nel dimenticatoio.
Una prima e grossolana classificazione della vallata potrebbe partire dalla suddivisione in valle Gesso della Valletta e valle Gesso di Entracque dalla biforcazione principale che si origina poco dopo Valdieri: giusto per chiarire la prima procede in direzione di Sant’Anna di Valdieri, la seconda in direzione Entracque. Qui di seguito un’ulteriore elenco per vallata partendo dai siti più in quota e maggiormente conosciuti:
VALLE GESSO DELLA VALLETTA
·         Area Remondino: poco sotto il rifugio omonimo una bellissima spianata di massi enormi. In corso di sviluppo da un paio d’anni a questa parte per merito di Claudia Colonia e Alessandro Penna, era già stata valorizzata soprattutto nelle linee più evidenti da Torielli & co e recensito parzialmente su Boulderdoc. Molte chicche per ora fino al 7C+, cadute non sempre buone e tipo di arrampicata prevalente su tacche; l’esposizione e la quota lo rendono frequentabile in estate ed autunno non troppo inoltrato, avvicinamento 40-45 minuti su sentiero.
·         Pian del Valasco: anche questo recensito su Boulderdoc e parecchio frequentato negli anni 80-90, ora come ora risulta quasi dimenticato. Un peccato, perché soprattutto sui gradi medio-bassi è stupendo ed oltretutto il posto è favoloso. Bellissimo lo spigolo liberato da Matteo Gambaro e la traversata bassa di Giova Massari su un masso a bordo prato, ma occhio alle cadute (spit in cima)! Esposizione e quota per arrampicata estiva e autunnale, avvicinamento piacevole di 30-35 minuti su mulattiera.
·         Rifugio Bozano: poco sotto il Corno Stella, attaccato al rifugio stesso, un’area che in realtà non è mai stata sviluppata per il boulder fine a se stesso. Peccato, perché il potenziale c’è ma è anche vero che arrivare fin qui con un materasso sulla schiena è piuttosto stancante… area assolutamente estiva, avvicinamento lungo e faticoso!
·         Pian della Casa: sicuramente l’area più conosciuta e storica della valle, una vera perla. Recensita da Boulderdoc e in un bellissimo topò di Paulo ancora scaricabile online, è semplicemente perfetta: cadute ottime, passaggi bellissimi, roccia molto aggressiva. Sviluppata a partire dagli anni 80 da Nardi, Massari e la banda dei Monregalesi credo che praticamente abbia esaurito il suo potenziale con la salita di “The Twins” da parte di Ale, l’ultimo grande progetto aperto. Molte chicche da provare, su tutte “King Kong”, il passaggio del cuneese sul livello medio a mio parere più bello; avvicinamento nullo, frequentabile dall’estate fino all’autunno inoltrato.
·         Tetti Lup: quest’area di suddivide in 2 settori, sopra la strada quello storico e coi passaggi più facili, quello sottostante più recente e con i passaggi più impegnativi. Purtroppo davvero poco frequentato, anche se meriterebbe di più visto che è davvero interessante. Assolutamente da andarci in primavera (neve e valanghe permettendo) o autunno, in estate sembra d’essere nella foresta amazzonica. Avvicinamento nullo.
·         Area della Colonia: pulito di recente e valorizzato soprattutto da Paulo, si suddivide in diverse sotto-aree. Alcuni massi presentavano delle linee chiodate e recensite su una vecchia guida del cuneese, non fidarsi degli spit presenti se non si hanno istinti suicidi! Bellissimo il masso isolato a bordo strada, vicino ad una presa dell’acquedotto, dove Core durante una sua visita ha liberato 2 superpassaggi, “Jumpy Jumper” e “Magic Land”, entrambi 8A ed entrambi stratosferici! Sul masso della Colonia di nuovo passaggi di Core fino al 7C e la bellissima traversata di Paulo “Kung Fu Tanga”; ultimamente caduto un po’ nel dimenticatoio, avvicinamento nullo e frequentabile in primavera e autunno.
Aree minori: traverso di Valdieri, massi delle terme, area del lagarot di Lorousa, sentiero per il bivacco Barbero  
VALLE GESSO DI ENTRACQUE
·         Sangiacomo, area classica: già recensita su Boulderdoc e rivalorizzata negli ultimi anni prima da Giova poi da Paulo è sicuramente l’area più bella e meritevole di questa fetta di valle. Roccia aggressiva e cadute perlopiù buone con passaggi fino al 7C offre un potenziale non ancora del tutto esaurito. Purtroppo l’esposizione e la collocazione fanno sì che non sia frequentabile per lunghi periodi: ad inizio stagione, essendo proprio in direzione di un cono valanghifero, resta fino a tardi sotto la neve mentre l’estate è torrida, ideale in autunno. Avvicinamento 10 minuti su mulattiera per arrivare al primo settore, altri 5 minuti per il secondo che resta su un pianoro sopra la strada.
 
·         Masso della Madonnina: masso isolato a bordo strada valorizzato in modo impeccabile da Stazio con passaggi divertenti su roccia assolutamente non aggressiva. Unica pecca, se non si conoscono i passaggi, le molte eliminanti; frequentabile in estate e autunno, avvicinamento 5 minuti su asfalto (la macchina bisogna lasciarla al parcheggio del rifugio Ellena!)
 
·         Sangia News: un altro bellissimo masso isolato vicino al fiume con passaggi davvero meritevoli frutto di una straordinaria opera di pulizia fatta sempre da Stazio. Da provare “The Dog”, una linea logica e davvero divertente; avvicinamento 10 minuti, passerella a monte, arrampicabile in estate ed autunno
 
·         Bellerofonte: gruppetto di massi lavorati dall’acqua sotto la strada per il rifugio Ellena. Settore composto da una grotta che spesso soffre dell’umidità del posto è che offre chicche come “Big Fish” e “Bellerofonte”, by Core, e a lato dal bellissimo muro di Tekuni. Avvicinamento nullo, frequentabile a mio parere solo in autunno, l’estate è troppo calda se non di sera.

Aree minori: lago del Vej del Bouc, rifugio Pagarì, rifugio Genova

In definitiva, una bellissima valle che affianca alle migliori arrampicate classiche in quota che si possano trovare in provincia anche la possibilità di fare blocchi seriamente. Bisogna ricordarsi però prima di ogni altra cosa, anche prima dello score da compilare su 8a.nu, che si è in un parco quindi quando possibile cagate a casa vostra, il nastro in terra non serve a un cazzo se non a prenderle seriamente se qualcuno incazzato vi vede abbandonarlo e scavare sui blocchi è totalmente inutile, far boulder non significa questo e se non l’avete ancora capito lasciate perdere!

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