mercoledì 28 gennaio 2015

SCARICO

Finalmente la settimana di scarico della scheda forse più estenuante di questa stagione invernale. Estenuante fisicamente ma soprattutto mentalmente, dato che ho sempre avuto qualche problema ad allenare la resistenza; da una parte non adoro girare come un criceto, soprattutto poi sul Moonboard che oltre ad essere devastante è anche un po’ monotono visto che non si parla di un pannello enorme; dall’altra m’incazzo sempre un po’ quando sento che il mio già basso massimale mi sta scendendo ulteriormente…
Questa volta però ho messo a frutto in modo intelligente l’allenamento fatto buttandomi più che altro su traversi in modo da far fruttare e non sentire troppo il peso della stanchezza. Quindi sabato scorso a Varazze (adoro questo posto, anche se ultimamente la domenica è sempre troppo affollato soprattutto nei posti “classici”, quindi preferisco andarci il sabato oppure in settimana) a far ripetute su alcuni traversi non troppo duri, alcuni già fatti gli anni scorsi. Giornata divertente, ero partito in realtà per starmene da solo qualche ora in tranquillità ma sul posto ho rincontrato un paio di amici di Genova a cui poi si sono aggiunte altre 6 persone…
Domenica invece, bestemmia totale, ci siamo chiusi alla SASP con Funsu a sfondarci su bellissimi blocchi. Nonostante la giornata tremendamente bella, le condizioni penso anche ottime, abbiamo deciso per la plastica e onestamente non me ne pento affatto. Se l’allenamento richiede quello, se per migliorare anche solo un poco devo rinunciare alla roccia anche in una giornata come quella non m’interessa, lo faccio; quindi vai di blocchi belli incazzati e muscolari, con riposi non troppo lunghi in modo da rientrare in uno pseudo allenamento di forza resistente, divertimento puro senza menate da prestazione. E complimenti a Funsu che sta recuperando uno stato di forma ottimale!
E infine ieri pomeriggio ho deciso di tornare a Varazze per regalarmi un traverso bellissimo ed estetico, “Arancia Meccanica” alla cava; il meteo non era dei migliori così come l’aderenza, ma il fatto che mi abbiano spiegato per bene la methode e che tutto sommato il blocco mi sia abbastanza congeniale mi ha permesso di farlo abbastanza rapidamente. Movimenti super su una roccia simil-bleau con un finale a sorpresa che ti esaurisce il giusto! Contento, ma avendo da saturare il resto del pomeriggio ho deciso di scendere ai druidi a verificare se nel frattempo mi fossero spuntati i cojones per fare “Messa delle streghe” in versione integrale, con tanto di uscita, un passaggio a cui tengo davvero tanto perché credo che completi una linea che già di per se trovo stupenda. Purtroppo, un po’ per le condizioni un po’ perché lo svasone alto è ormai diventato un’acquasantiera liscissima, non son neanche riuscito a rifarlo fino a metà… bella sega! Comunque giornata produttiva, conclusa con altri bellissimi passaggi che mi hanno limato per bene le dita.
E ora ancora una seduta completa, un week end relax a Chamonix e poi finalmente una bella scheda incazzatissima di forza e solo boulder a manetta per far salire un po’ la pompa e portare a casa qualche bel passaggio!
 

venerdì 23 gennaio 2015

PICCOLE SODDISFAZIONI

Della serie "accontentiamoci", ieri sera dopo 3 mesi di tentativi più o meno continuativi ho finalmente chiuso il mio circuito creato ad hoc sul Moonboard! segno anche che la scheda attuale, improntata più sulla resistenza, sta dando i suoi frutti...
Per me un piccolo gioiellino "inventato" a novembre quando ho stravolto il setup della bestia, circa 25 movimenti (un minicircuito) davvero intensi e senza riposi, molto sulle dita e, come da muro, continuamente in forte strapiombo; provato e riprovato mi mancava soprattutto la continuità e non trovavo una soluzione ai 2 blocchi intermedi sui quali cadevo sempre, a volte non riuscendo neanche a farli come singoli. Son contento perché finalmente l'ho chiuso e quindi posso stravolgere completamente i setups in favore di quelli di Ben Moon e in funzione della prossima scheda di febbraio improntata finalmente solo ed esclusivamente sulla forza pura e sul boulder. E son contento perché a volte le soddisfazioni che ci arrivano da quello che facciamo con tanta passione e che portiamo avanti nonostante tutto, e che non devono per forza sempre e solo essere "numerate", ci danno la carica e la motivazione per continuare sempre e comunque.
Così come mi danno la carica tutte quelle persone che conosco e che vivono nel mondo reale, allenandosi e portando avanti la loro passione durante ogni ritaglio di tempo e contro ogni sfiga, dividendosi tra la famiglia, il lavoro e gli impegni di tutti i giorni; perché al di la di ogni semplice retorica sono davvero pochi quelli che possono permettersi di fare della loro passione un lavoro e molti meno quelli che invece possono concentrarsi solamente sulla loro passione non avendo altri "scazzi" di sorta.
Ora via con un weekend di meteo che sembrerebbe bello ma da domenica glaciale e poi ancora una settimana di train intenso con la scheda attuale. Dopodiché si stacca la spina per qualche giorno per una toccata e fuga a Chamonix e per rimettere a posto la sala delle torture per quella che dovrebbe essere, spero, la scheda che mi farà risalire la china per chiudere qualche bel progettino!
 


lunedì 19 gennaio 2015

GONFIO

Periodo di fiacca, da una parte dovuta all’allenamento piuttosto intenso di questo mese dall’altra ad alcune situazioni davvero poco costruttive. Ma tant’è, si va avanti…
 
E visto che anche le condizioni ambientali non erano proprio da prestazione, sabato abbiamo deciso con Elena di passare mezza giornata a Boves a provare un po’ di blocchi nuovi (per noi praticamente tutti, visto che quest’anno in palestra siamo andati solamente un paio di volte…). Decisamente divertente e come al solito davvero bella ed allenante la tracciatura del Posto di blocco, un paio d’ore e sei gonfio come una zampogna; sicuramente abbiamo fatto la scelta giusta per evitare chilometri inutili e scazzo, onestamente partire a cazzo non fa più per me. E ne ho avuto la conferma ieri che invece, complici delle previsioni assolutamente buone, ci siamo ritrovati in Valdinferno ognuno a provare i propri progetti; purtroppo per me era assolutamente inscalabile, la quarzite in questi casi diventa sapone e tutto acquista in difficoltà col risultato di riuscire a fare ben poco se non incazzarsi. Quindi non ho messo neanche mano al mio progettino, già in versione stand (che le scorse volte ormai facevo abbastanza facilmente, anche se facile onestamente non è) era davvero dura spuntarla per cui non oso immaginare la parte bassa… un po’ di ripetute su passaggi che conosco a memoria dopodiché siamo scesi da “Gillette”. Li Funsu ed Elena ci hanno dato dentro per bene, io neanche mi ci avvicino, per quel che mi riguarda potrebbe essere qualsiasi cosa in quanto a difficoltà ma di una cosa sono certo: quel passaggio non lo farò mai, quindi perché lasciarci pelle e dita inutilmente? Per carità gran bella linea ed è stato bello vedere Elena muoversi davvero bene, sicuramente meglio di cosa avrei fatto io! Alla fine anche se avremmo avuto ancora tempo abbiamo desistito, ma d’altra parte dopo 3 settimane di tempo stabile e condizioni decisamente buone ci sta alla grande un weekend di fiacca... 

venerdì 16 gennaio 2015

CHE PALLEEEEEEE

Ci hanno sfracicato le palle in ogni modo possibile e immaginabile con sta Dawn Wall in Yosemite, un’impresa più mediatica che reale. Foto, video su siti specializzati e meno (e in quest’ultimo caso si sono sprecate le cazzate di ogni tipo della serie “arrampicata a mani nude senza corde” come ho letto su un quotidiano a tiratura nazionale) per un’impresa che non ha nulla di particolarmente avventuroso in realtà, se non il fatto che sti due se ne son stati un paio di settimane a far qualcosa che realmente desideravano ma che secondo me non ha cambiato/sconvolto per nulla la storia dell’arrampicata. Cosa potrebbe essere altrimenti una salita seguita ora per ora, documentata sui social, collegata a terra da cordoni ombelicali che li rifornivano di generi alimentari e non solo con tutti i soccorsi del caso pronti ad intervenire in caso di necessità?! Non voglio esser frainteso, ma onestamente per chi un po’ ne capisce e sa di che parlo le imprese alpinistiche/arrampicatorie son ben altre: per me in valle, parlando di tempi recenti, una di queste potrebbe esser la salita prima in libera totale e poi in giornata del Nose e perdipiù da parte di una donna (senza voler fare sessismo); oppure ancora le salite che hanno fatto negli anni 60-70 gli abitanti straccioni del Camp 4 (coi materiali dell’epoca…).
 
Per carità, tanto di cappello soprattutto per la costanza di Caldwell, ma come al solito agli americani piace tanto giocare ai cowboy ed esser convinti di essere i migliori. Fino a che Ondra non si sveglierà e deciderà di andare magari a dargli un’occhiata…

giovedì 15 gennaio 2015

martedì 13 gennaio 2015

MONTE ARMETTA



1.739 m s.l.m. La montagna più alta delle Prealpi Liguri (nella sezione alpina Alpi Liguri).
Provincia di Cuneo non lontano dal confine con la Liguria. 


Una piacevole camminata, in una giornata calda e abbastanza limpida da riuscire a scorgere all'orizzonte sia la Corsica che le Apuane, fino ad arrivare al Monte Rosa e ancor di più. Una vista a 360° che ti accompagna per tutto il tragitto dando il massimo dello splendore arrivati in cima. Una camminata molto "easy" che ci ha permesso però di smaltire tutti i pranzi, le cene e gli alcolici introdotti durante le feste natalizie. Ci voleva proprio! Arrivati in cima la ricompensa: un panino e una fetta gigante di cremino presi alla panetteria di Nucetto che non poteva di certo mancare.

Alcune foto...
Dove la terra sembra finire in un mare di nuvole ecco che ricomincia...
La corsica e non solo...
Il paese di Ormea visto dalla cima
Fede in cima si gode la vista...
... Io, in cima mi godo il mio meritato cremino




lunedì 12 gennaio 2015

SUPERSAYAN 2

Volevo tornare sul passaggio “Supersayan” in Valdinferno, un po’ perché credo di esser stato frainteso un po’ perché sotto certi aspetti devo ricredermi su alcune considerazioni fatte. Fatto salvo il fatto che la linea sia davvero meritevole di essere provata, al di là della difficoltà fine a se stessa, mi son ritrovato a ragionare sulle difficoltà dei blocchi della Valdinferno dato che ormai credo di conoscerne piuttosto bene il posto e i blocchi. Fermo restando che sono assolutamente convinto, come mi è stato fatto notare, che siano semplici chiacchiere da bar e tali debbano restare, anche perché non sarà sicuramente quel passaggio che cambierà la storia dell’arrampicata, a volte può essere interessante anche solo la semplice discussione del lunedì senza assolutamente voler fare nessuna polemica di sorta.
In valle bene o male tutti quelli che ci bazzicano sanno che c’è un passaggio in particolare che ha creato non pochi sconvolgimenti, ovvero “dal profondo” alla grotta delle fate, salito per ora solamente da Core e tentato bene o male da tutti, big e meno big, senza risultati. Un blocco gradato 7C in cui la differenza sostanzialmente la fa la capacità impressionante di sospendere sulle righe di pennarello e degli addominali in acciaio temprato, un blocco che bene o male (soprattutto male) ha influito sui gradi di tutti gli altri passaggi del posto perché onestamente di 7C quel passaggio credo abbia poco. Purtroppo però sia alla grotta sia fuori bisogna raffrontarsi a quella linea per dare un’opinione poco onesta ma coerente quando si sale un blocco nuovo o se ne ripete uno esistente, purtroppo perché poi ci si ritrova con dei 5 e dei 6 che son dei veri legni e agli occhi di chi questo posto non lo conosce sembrerebbe non esserci potenziale sulle alte difficoltà quando i realtà ci starebbe tutto. Dico questo andando completamente in controtendenza con quanto avevo scritto tempo fa in una discussione su un forum anche perché credo che questa volta io stesso abbia esagerato…
Tornando a Supersayan, come già scritto, se dovessi dare un numero a quella linea coerentemente col resto della Valdinferno direi che 7B sarebbe il massimo (per esempio “prima della pioggia” nella sua versione originale credo sia abbastanza simile in quanto a difficoltà pura) mentre se dovessi darne una valutazione personale direi più dalle parti del 7B+ o 7C facile. Se penso al blocco in se, che tra l’altro non mi è neanche congeniale, e alla velocità con cui l’ho salito e cerco di essere onesto con me stesso credo mio malgrado che 7C+ fosse una valutazione davvero esagerata anche e soprattutto perché in quel passaggio non c’è neanche un singolo movimento che potesse giustificare tale grado mentre 7B forse è davvero troppo stretto, esulando da “dal profondo”. Forse la vera coerenza, e parlo sempre per quel che mi riguarda, sarebbe proprio non stare a vedere il numerino e scalare per il piacere di farlo, anche se poi in modo più o meno evidente tutti stiamo dietro al grado, chi in modo davvero palese e ridicolo scalando solamente in funzione di quello chi solamente per avere un raffronto e una motivazione intrinseca, con tutta la scala di grigi che ci sta in mezzo.
Da parte mia credo di dover tornare sui miei passi, non tanto per il passaggio in se ma per il mio approccio generale: ho sempre cercato di stare il più distaccato possibile da quelle che sono le valutazioni numeriche e nel contempo ho sempre più o meno tenuto per me le eventuali considerazioni in merito ad alcuni passaggi gradati in modo eccessivo, mentre ultimamente, anche senza rendermene conto, mi son trovato a pisciare fuori dal vaso, e mi dispiace perché non è questo l’atteggiamento che voglio avere. Voglio scalare il più possibile perché forse è la cosa che più mi piace in assoluto, scalare per le linee cercando naturalmente di migliorare ma solamente per me stesso, avere naturalmente un’opinione su quello che riesco a stampare e quello che resta da fare ma cercare di essere costruttivo e non distruttivo. Supersayan è stata una delle linee più belle che abbia prima trovato e poi scalato e la cosa che più mi ha fatto piacere in realtà son stati i complimenti di chi l’ha ripetuto e non il fatto che fosse un 7 piuttosto che un 6, ad ognuno poi lascio fare le proprie valutazioni senza stare ad entrare nel merito.

 

PLASTICA E GHISA

Week end di ghisa quello appena trascorso, senza poter toccare roccia. Sabato a casa a far lavoretti vari, a sistemare la sala delle torture per la nuova scheda d’allenamento finendo la giornata con un veloce richiamino di blocchi al moonboard tanto per tenere le braccia in pompa per l’indomani.
Il programma della domenica in effetti era tornare a Novalesa a chiudere i conti eventualmente con un progetto lasciato in piedi e provare un nuovo blocco che sembra davvero bello, ma purtroppo appena arrivati in valle Susa inaspettatamente inizia a piovere. Onestamente col meteo che avevamo visto e con il cielo che avevamo lasciato a Cuneo non ci saremmo mai aspettati di ricevere un’inculata simile… presi dall’impasse del momento e non sapendo bene come ricucire la giornata decidiamo di ripiegare alla SASP a provare i blocchi del TCC (bestemmia abominevole vista la giornata, anche se a posteriori direi che è andata bene così). Tornando a Torino però abbiamo fatto sosta al masso del conte Verde a Condove, un posto bellissimo in cui non tornavo da circa 10 anni; i ricordi che avevo erano di un posto abbandonato a se stesso con questo enorme macigno erratico al centro di un prato immerso nei ruderi di questo castello, un ambiente stupendo non solamente per arrampicare. Ieri invece con nostra grande sorpresa (e anche un po’ di delusione) abbiamo trovato un posto totalmente recuperato, molto ben recuperato, e il masso su cui si scalava anni fa ora è totalmente contornato da scavi che hanno riportato alla luce le vecchie mura del castello; sicuramente dal punto di vista paesaggistico il risultato è positivo, ma il fatto che su quel masso non si possa più scalare onestamente è una grande perdita anche per la storia del boulder piemontese, visti i passaggi che c’erano ai tempi e i nomi dei primi salitori. Tantissimi ricordi (ormai le mie giornate arrampicatorie son fatte più di ricordi che di prestazioni, e a volte mi fa piacere che sia così!) di giornate passate con Funsu a provare quei passaggi sulla carta abbordabili ma in realtà davvero ostici, un’arrampicata tecnica, di sensazione, su roccia simile a quella del pian della casa ma levigata dal tempo e dal ghiaccio quindi ancora più difficile da intuire; in particolare ricordo lo spigolo di Carlo Magno, un 6C che era una vera legnata sui denti che avevo portato a casa dopo pomeriggi di fatiche e che ora come ora, anche se fosse ancora fattibile, forse non sarei più in grado di salire. Qui di seguito un piccolo topo redatto (mi sembra) da Massari per Infoboulder per chi fosse interessato a tornare e riliberare nella nuova versione quei passaggi, cercando di non farsi pinzare sul fatto dato che non credo che gli arrampicatori siano ben accetti… http://www.infoboulder.com/Boulders/ConteVerde/Guida_ConteVerde.php
Come dicevo, giornata e muscoli finiti alla SASP a provare i blocchi (duri) del TCC del giorno precedente, e che mazzate! A parte Elena, che è stata davvero una grande chiudendo diversi blocchi in relativa scioltezza fino alle verdi comprese, io e Funsu abbiamo vegetato in cerca di una piccola soddisfa che non è arrivata! Blocchi tosti, caldo opprimente ma sempre e comunque una gran bella palestra in cui tornare ogni volta che i bicipiti voglio faticare un po’, un paio d’ore li e il giorno dopo sembra che un rullo compressore ti sia passato addosso! E da questa settimana si riparte con l’allenamento invernale, terza scheda di fatica.
Un'arcobaleno che ci preannuncia pioggia...
Foto by Funsu

Foto by Funsu




mercoledì 7 gennaio 2015

RELOAD

 
La corsica dalla cima del monte armetta

Ultimi giorni dell'anno passati, neanche a dirlo, in montagna. Dopo una paio di giornate trascorse a recuperare dai postumi del cenone, di cui una sull'Armetta dopo una piacevole camminata con un clima pressoché primaverile e con la costante visione sullo sfondo della Corsica (mi fa sempre un certo effetto) siamo tornati all'arrampicata.
Sabato con Elena abbiamo ripreso, o meglio avremmo voluto riprendere con la corda, ma i piani e la falesia che avevamo scelto sono sfumati sulla via dell'andata al mattino, quando abbiamo visto il tempo che ci aspettava in val Pennavaire; ripiego non troppo felice su un'altra falesia e definitivo abbandono dopo poco. Non fa per noi...
Domenica abbiamo invece recuperato a Novalesa con Elena e Funsu: posto stupendo, blocchi ancor di più, ho arrampicato senza particolari obiettivi che neanche volevo pormi per una volta tanto. Elena invece ha salito dei bei blocchi, alcuni già tentanti invano l'anno scorso e invece saliti con enorme facilità questa volta, altri totalmente nuovi e davvero belli, una piacevole giornata in compagnia insomma ma fa piacere che l'allenamento che le ho studiato per quest'anno sta dando i suoi frutti. Da parte mia un paio di progetti li ho lasciati per la prossima volta, non vedo l'ora di tornare a martellarli come si deve!
Infine ieri ultima giornata di ferie e ultimi colpi dopo due settimane davvero piene e di cui onestamente questa volta non posso lamentarmi. In Valdinferno con Funsu, giornata primaverile ma aderenza inaspettatamente ottima: il socio si butta su Supersayan sit mettendo dei bei tentativi uno dietro l'altro, io invece torno sul progetto abbandonato l'ultima volta. Kaio project, una sit devastante e una parte alta che non  scherza per niente, soprattutto se ci arrivi già bollito; qualche singolo l'ho fatto, di metterli insieme per il momento non se ne parla ma la linea è davvero strepitosa e spero salibile. Bisogna lavorare sulle dita per poter sperare di portarla a casa ma sono fiducioso! In basso è potenza pura ed esplosiva, il movimento iniziale l'ho fatto mi manca la connessione con lo stand che invece di suo è già abbastanza violento ma tutto sommato facile, sarà intorno al 7A mentre sotto non oso immaginare, tutto insieme vale sicuramente il viaggio...
E ora ricominciamo col train e col lavoro, insomma solite cose alcune piacevoli altre meno.

giovedì 1 gennaio 2015

SI RICOMINCIA

E si riparte con un anno nuovo. Il 2014 per noi è stato un anno di grandi cambiamenti di parecchie cose, abbiamo stravolto un po' tutta la nostra routine quotidiana a partire dalla casa, un trasloco bello pesante che ancora non è del tutto finito, alle varie abitudini che si erano radicate in questi anni di arrampicata. Abbiamo deciso di dare una svolta bella pesante e per il momento non possiamo assolutamente lamentarci delle nostre scelte.
Gli ultimi giorni li abbiamo passati alla fine ad arrampicare, spesso con un gelo allucinante, in Valdinferno: Elena ha trovato un nuovo progetto, la bellissima "Non senza grazia", mentre io ho adocchiato e poi anche messo mano ad una nuova stupenda linea che promette di essere di livello assoluto. Arrivi nel bosco, ti guardi intorno spesso con occhi nuovi come giustamente mi ha fatto notare anche Funsu (avendo terminato le linee logiche o ripetuto quelle più belle non avrei potuto fare diversamente) e inizi a scovare delle chicche che spesso ti apparivano semplicemente infattibili. Di quest'ultima in particolare son riuscito a fare solamente i singoli della parte bassa (metterli insieme è ancora un altro discorso) e risolvere la parte alta, tutta insieme sicuramente potrebbe diventare un'altra linea imperdibile della valle e spero sinceramente che io o qualcun'altro possa risolverla perché ne vale davvero la pena: bella e parecchio dura. Ora riposo, qualche camminata, un po' di svacco, corda in attesa di riprendere con l'allenamento settimana prossima e darci dentro per altri 2 mesi a terminare anche questa stagione invernale. Spero onestamente in un 2015 più tranquillo e che alcune scelte fatte possano risultare vincenti e fruttuose, alè che si ricomincia!