giovedì 28 aprile 2016

NUOVA GUIDA VALDINFERNO!

Alla fine anche se mi piace viaggiare, vedere posti nuovi, provare blocchi famosi e ammirare linee per me impossibili tornare nelle zone che ho frequentato di più è sempre piacevole. Per quanto mi riguarda al top in provincia metto sicuramente la val Ellero, perché li ho cominciato e conosco praticamente tutto, ma direi soprattutto la Valdinferno che ho girato in lungo e in largo in ogni periodo dell’anno e che tuttora continua a regalarmi tanto ogni volta che ci torno. Un posto in cui non vado solo per arrampicare col paraocchi a testa bassa ma anche per godere della magia e della solitudine del bosco, per scoprire linee che vanno al di là del semplice numerino ma che hanno anche una storia da raccontare, per incontrare amici che da tempo non vedevo e per conoscere nuovi personaggi che nel frattempo si son affezionati ai suoi blocchi. Oramai son quasi 15 anni che dal tardo autunno alla primavera tocco quella quarzite che ha visto nomi più o meno illustri passare e ancora non mi son stancato di risalire linee conosciute e intestardirmi su qualche novità.
 
Per far conoscere si spera un po’ di più questa bellissima area anche al di fuori della provincia ci ha pensato nuovamente Giova con una nuova bellissima guida “local” sulla scia di quelle di Rastello e della valle Gesso, sicuramente il personaggio più qualificato per un’impresa del genere dato che credo sia colui che più ha frequentato questi massi fin dai primi anni 80 aprendo linee straordinarie che ancora oggi riescono a far stringere i denti. Un libricino fatto ottimamente che aiuta anche chi non è mai salito in Valdinferno a girare e districarsi per i suoi sentieri con ottime foto a colori e linee sempre ben chiare, un plus sicuramente non da poco rispetto a noi che invece cercavamo di decifrarne i segreti con delle fotocopie e degli schizzi fatti a mano non sempre d’aiuto, anzi… negli anni tante persone son passate da qui, dal Core nazionale che ha aperto il passaggio più duro (non sulla carta ma nella realtà) con “dal profondo”, un test tentato da molti e ripetuto da nessuno (vi consiglio di andarci con qualcuno che conosce la linea originale perché deve essere capita e interpretata), ai vari personaggi del Bside, Nardi in testa che qui ha lasciato il segno con la fisicissima linea de ”l’interruttore”. Col socio anche noi abbiamo fatto la nostra piccola parte scoprendo linee stupende e liberando vecchi progetti, salendo a nostra volta il salibile, su tutte “supersayan”, a detta di chi ci ha messo mano davvero bella e godibile, onestamente per me una delle migliori di Valdinferno.
La guida inoltre, e non è cosa da poco, da una precisa indicazione delle linee della grotta delle fate, il Masso dell’area, che con le sue lunghe traversate e connessioni è un vero must da non perdere, forse il primo da vedere in zona per chi mastica però già bene il 6, altrimenti no problem questo è il paradiso dei 5 quindi chiunque può divertirsi a patto di strizzare bene le tacche e saper usare i piedi, perché qui se sei un tirazanche forse troverai più lungo del dovuto. Straconsigliata quindi come guida e non perderei tempo perché il periodo buono va da ottobre a maggio compresi anche se di sera, anche in piena estate, può capitare di trovare condizioni super che invece non ti aspetteresti. Senza lasciarsi intimorire dal nome, qui di infernale non c’è proprio nulla!


Qualche foto d'anteprima



martedì 26 aprile 2016

SPAZIALE... FINALMENTE!

Alla fine mi chiedo perché continui ad ostinarmi a fare programmi di uscite, blocchi, cose da fare quando poi alla fine stravolgo sempre tutto... non che la cosa mi dispiaccia, però almeno potrei starmene tranquillo in settimana e poi decidere tutto all'ultimo. Avevo in mente Chironico prima, poi Ailefroide, poi ancora Gesso e alla fine ho fatto tutt'altro.
Sabato indeciso fino all'ultimo con il meteo e un po' di cose da portare avanti a casa ho tirato un pacco abissale a Lore (scusa...) per la val Ellero (ancora non trovo lo stimolo per tornarci ma ci stiamo lavorando) e son restato a casa per un paio d'orette al moonboard in tranquillità e senza prendermi la pelle. Domenica invece siamo saliti in Gesso col socio con la ferma intenzione di pulire una linea semi-nuova nell'area di S.Anna, con tanto di corda e tutto al seguito, mentre arrivati in zona abbiano nuovamente stravolto tutto e siamo andati a vedere "il Mostro" il superblocco made in Penna/Tallone di cui tanti mi avevano parlato lo scorso autunno. Devo dire che di linee così se ne vedono ben poche, una purezza ed un estetica che meritano la lode e meno male aver avuto dietro la corda, è servita alla grande per ripulire per bene la parte alta e toccare le prese della salvezza! Ci scaldiamo alla meglio sul passaggio e iniziamo subito bene, la parte bassa non da problemi ma capiamo subito dove resta il duro da passare e li son bastoni... Comunque ci diamo tutto il giorno senza sosta, una linea così merita a prescindere; a fine giornata per un attimo siamo stati tentati di cambiare un po' e il socio mi scalda per Bellerofonte, su cui non ho mai messo mano e che ultimamente sembra il Passaggio da provare, ma non ci stacchiamo e restiamo li. Peccato, avremmo potuto vedere all'opera Andrea che se l'ho portato a casa, dimostrando ancora una volta che ne ha da vendere, fin troppa (complimenti davvero!), però cazzo se continui così non ti resta più niente da salire in provincia!!! Comunque birretta a fine giornata e via, distrutti il giusto...
Ieri invece risalgo in valle questa volta in compagnia di Elena, Sara e Filippo; veloce sosta per me a S. Anna, per far da Cicerone e mostrare i blocchi più meritevoli e mentre torno dalla macchina chi mi trovo? Super Gian Tesio, che da una vita non vedevo! E cosa ancora più bella anche lui era diretto dal Mostro, quindi facciamo team mentre le relative metà vanno a camminare. Ottima compagnia e aderenza fenomenale che a fine pomeriggio migliora ancora di più, a forza di cercare troviamo una sequenza alternativa e si spera più fattibile del crux in alto, l'unica parte che mi manca dato che il resto mi entra bene o male tutto senza grossi problemi. Ci diamo dentro con la poca pelle che resta, entrambi il giorno prima abbiamo dato, e verso metà pomeriggio ci raggiungono anche Filippo e Sara che nel frattempo hanno stampato il giusto (grandi entrambi, bei passaggi portati a casa!); Pippo si unisce a noi e ci fa subito vedere come si strizzano le prese, anche se le sue dita con conciate peggio delle nostre. Bel gruppone, che aumenta ancora a fine pomeriggio con Elena G. e Thaila giusto per la birra (ti pare...), una bellissima giornata non solo per il meteo, come giustamente poi mi ha fatto notare Elena ogni tanto è bello lasciare da parte il selvatico che abbiamo in noi e stare in compagnia a scalare. Nuova linea in testa ora e finalmente la valle Gesso che ritorna agibile al 90%, quest'anno è li che voglio darci anche per andare a vedere qualche blocco interessante adocchiato nelle mie salite invernali. Ralla a manetta!
 


lunedì 18 aprile 2016

IL MEGLIO DEL PEGGIO

Ammetto di essere arrivato all'esasperazione la scorsa settimana... ammetto che onestamente ho pensato anche di mollare del tutto, disintossicarmi dall'arrampicata e passare oltre. Quando ti piace una cosa in modo così morboso da farla quasi diventare un'ossessione (anzi togliamo il quasi...) e ti rendi conto che forse stai passando il segno l'unica soluzione plausibile è tagliare i ponti e ricominciare...
Ero costretto dentro a un circolo vizioso dove l'avere mi sembrava ben più basso del dare: una serie di sfighe, il morale basso, pensare che forse ero arrivato ad un bivio dove il risultato potesse valere più del gesto tutto questo mi ha fatto decidere per un weekend lontano dai blocchi. Ed è stata una vera violenza visto anche il meteo...
Sabato ci ha provato Elena, ma anche lei forse è il caso che registri un po' il tiro perché così non arriva a nulla se non ad un incazzo supremo. Quindi niente, dietrofront a casa dopo una mattinata disastrosa in Ellero... Ieri invece bellissima sgambata in alta valle per un sentiero che ancora non conoscevo e che non vedo l'ora di rifare magari con la luna piena, davvero favoloso. E stato bello e al contempo frustrante, devo ammetterlo, vedere un sacco di climber dall'alto darsi da fare sui massi di Rastello, arrivato a casa per un attimo ho avuto pure la ralla di attaccarmi al muro ma facendomi oltremodo violenza ho eliminato il pensiero alla radice. Ed ora ho la voglia che mi esce dalle orecchie, perdipiù la giornata fuori è fantastica, ma tutto questo mi fa capire una volta ancora che a me piace arrampicare. Punto. Mi piace il gesto, toccare la roccia, decifrare un movimento che sembrava impossibile, passare le giornate in posti per me nuovi, scovare un blocco e pulirlo e volendo anche incazzarmi per una linea che proprio non vuol venire (come in questo periodo...). Ho deciso che ci riprovo, ancora una volta, perché mi piace quella linea di merda e perché son caduto troppe volte fuori dalla difficoltà, non è impossibile ma ormai ho un blocco psicologico che se riuscirò a superare so che mi aiuterà parecchio ad andare oltre. Ma sto già pensando al prossimo weekend, voglio tornare in un posticino che mi manca parecchio...
 
 

lunedì 11 aprile 2016

VABBE

Allora, stavolta iniziamo dalle buone notizie (per gli altri) e poi arriviamo alla merda (per me). Quindi, salite del week end da segnalare, almeno quelle di cui sono a conoscenza diretta, da parte di Funsu e di Fabrizio Marengo che entrambi portano a casa i propri progetti di più o meno lungo corso. Intanto il socio che dopo il viaggio della speranza in giro per il Piemonte (dopo ci arriviamo…) e un veloce riscaldo in Ellero stampa al primo giro della giornata e in scioltezza il bellissimo traverso del “Drago bianco” agli schiaffi, con una nuova methode molto meno aleatoria e fighissima, quindi doppi complimenti a lui: per la prestazione, perché comunque oltre ad esser un signor passaggio non è scontato fino alla fine, e per il fatto di aver trovato una methode più precisa, e su quel blocco ci son passati in molti senza intravederla (per quel che ne so io). Dopodiché si è messo al lavoro sul suo nuovo progetto, “Krav maga”, su cui son sicuro che se ci si mette sotto con la testa giusta lo porta a casa: dagliene socio che io faccio il tifo per te! E poi Fabri, che di “Krav maga” è appunto il primo salitore, che stamattina mi ha scritto di aver fatto una toccata e fuga alla collina riuscendo a venire a capo in un paio di sessions del blocco più duro dell’area, ovvero l’inavvicinabile (per me) “il profeta”, 8B o 8A+ ma comunque un bastone assoluto in termini di difficoltà, un blocco che non credo abbia visto molte ripetizioni e non solo perché la collina resta fuori dai circuiti classici ma perché servono parecchie dita (sempre 10 numericamente parlando, ma forti come 20 delle mie…).
E ora arriviamo a me, così ci facciamo 2 risate… dopo un sabato in cui mi son tenuto dalla parte della ragione, no blocchi fuori e solo una veloce session al moonboard proprio per dedicare il 100% delle energie al mio progetto domenicale, me la son presa as usual, per essere internazionali e gggiovani, in the ass! Esattamente, perché volevo sfruttare forse l’ultimo weekend buono a Novalesa prima della caldazza per provare “Onora il padre” ma purtroppo per me arrivati su ci ritroviamo nel bel mezzo di un raduno… ora, non ho niente contro, anzi, ma un discorso è partire per e stare tutto il giorno a provare blocchi più o meno nuovi in compagnia, altra cosa è avere in testa un blocco come quello su cui onestamente avrei voluto avere 2-3 persone al massimo con me (quelle c’erano, peccato per le altre 200…) per provare in tutta tranquillità e serenità mentale. Quindi dietrofront con una pausa ridicola in mezzo fino in Ellero e giornata in merda totale per me, senza far nulla, quindi altro fine settimane alle ortiche: da parte mia sicuramente chiudo il capitolo Novalesa per questa stagione e mi dedico agli altri milioni di progetti in giro con enorme sventolamento di genitali...
 
Funsu solidissimo su Drago bianco
 
 

E nuovo cantiere per lui
 
Fabri abbraccia il Profeta 


Nuova connessione alla collina

 

lunedì 4 aprile 2016

EH PROVIAMOCI!

I presupposti per una giornata “umidiccia”, mettiamola così, c’erano tutti: pioggia il giorno prima, pioggia nella notte, Beigua avvolto nelle nuvole stile “forestadeiCarpazi”… l’unica cosa che ci avrebbe potuto salvare era il vento da nord ed in effetti quello c’era e anche parecchio. Ma non ci siamo scoraggiati con Filippo anche se arrivati a Varazze forse ci saremmo dovuti accontentare delle aree basse e sicuramente più asciutte, Potala, Eden, ecc… ma invece no, imperterriti saliamo al parcheggio nonostante la strada marcia d’acqua e il fatto d’esser in piena nube. Qualcuno in effetti più coglione di noi c’era, onestamente far foto con cannoni da migliaia di euro sdraiato nel fango come un vietcong quando intorno a te la visibilità è ridotta a qualche metro mi fa venire qualche dubbio e soprattutto mi fa pensare che io non sia quello messo peggio… in ogni caso decidiamo di provarci comunque e quindi via al simpaticissimo avvicinamento con in testa già la marcia di rientro.
 
Arriviamo da Rampage e le condizioni son quelle che sono… una merda! E la merda è peggiorata di parecchio andando avanti nella giornata purtroppo! Le prese di partenza son fradicie e quel che è peggio è che il piede sinistro, che lavora in spalmo praticamente, è bagnato da acqua che esce dal solito bastardissimo muschio inutile, ma siamo qui e tanto vale provarci comunque. Ripasso i movimenti che la mia memoria da koala ha praticamente resettato in questi 2 anni, da metà all’uscita non ho problemi a ricordarli e a concatenare il tutto e anche sotto, dove avevo qualche problema a partire, mi sento subito bene, non fosse che al terzo movimento, quando il piede sinistro sempre in spalmo si bagna eccessivamente, viene via che è piacere. Puttana la misera… prova e riprova le condizioni non migliorano certo e quel che è peggio è che dopo qualche ora anche le mie crollano drasticamente, quando ste pinze devi stringerle il doppio e i piedi ti van via ogni 3x2 le braccia dopo un po’ ti sfanculano pure loro. Filippo da parte sua fa amicizia con il blocco, pezzo per pezzo studia la sua methode e dopo poco riesce anche lui a salire delle parti davvero in modo perfetto! Non dico che l’avremmo portato a casa, anzi, ma certo che se il meteo ci avesse aiutato un pochino di più avremmo potuto dire la nostra… chiudiamo la giornata con il bel muretto di 7A di fianco, che mi hanno sempre dipinto come atroce ma che invece è divertente e salibile.
Ieri invece non ci ho più provato, a cercare roccia intendo, perché comunque i presupposti per un’altra giornata a far funghi c’erano tutti quindi relax col mio topo al mattino, in giro a far topo-shopping e poi per una bella sgambata tra una goccia e l’altra, mentre il pomeriggio abbiamo provato col socio a tirare qualche presa sul moonboard con risultati direi davvero deprecabili ma comunque sempre con grande umiltà e massima ironia, come direbbe il mitico Rocco Siffredi!
Filippo ci prova...
 
 
 
 

... e ci provo pure io.