lunedì 28 novembre 2016

L'ACQUA CALDAAAAA

Che dire: se il giorno dopo vuoi provare qualcosa al tuo limite forse la sera prima sfondarsi al moonboard non è l'ideale... in quest'ottica, giustamente, sapendo che ieri sarei salito da Petra, dove non c'è un singolo passaggio facile, sabato sera ho pensato bene di gasarmi al muro prima di vedermi la diretta de La Sportiva legends only. Ma andiamo per gradi...
Sabato: poca voglia di arrampicare e onestamente dopo una settimana di diluvio le aspettative di trovare qualcosa di asciutto erano davvero basse quindi opto per qualche lavoretto lasciato indietro e un po' di svacco col topo. Ma alla sera, neanche fossi licantropo, sbuca la luna (neanche piena peraltro) e sale la ralla di moonboard quindi... distruzione. E la ralla continua a salire dopo per l'unica gara dell'anno che cerco sempre di non perdere, LSLO 2016: bella, con una formula vincente (e non soporifera come molte tappe di coppa del mondo), con top climber di roccia e plastica messi a confronto in un'atmosfera molto easy. Quindi starter kit: birra, tablet, topo ed Elena fuori dalle balle, ovvero mi mancava solo un chiletto di pastasciutta per essere in pieno Fantozzi davanti ad Italia-Inghilterra... la solfa va via veloce, con Webb che aspettava solamente il party post-gara, Megos che si accorge che anche lui deve vincere la gravità (e quindi perde la testa), Gelmanov che ha dimenticato di doparsi e poi un giapponese ed un coreano (i nomi non li ricordo, impossibile) che invece ce la mettono tutta, forse gli avevano detto che era una tappa di coppa del mondo... comunque, un po' sottotono rispetto agli anni scorsi ma sempre divertente da vedere. Webb va al party e io vado a dormire...
Domenica mattina: pesantezza... salgo in Ellero, la prima volta di questa stagione, e mentre aspetto Andrea faccio un giro con l'angoscia che non asciughi un cazzo. Saluto con piacere Sergio e Gian, mi scaldo sui soliti blocchi e poi saliamo da Petra con in testa Raul. Sempre più pesante... Un passaggio per me nuovo, onestamente di Kenshiro mi son rotto le balle perché la partenza, dai 2 verticali chiaramente come è l'originale, per me è improponibile, quindi mi aggrego ad Andre a provare sta bestia. Le braccia non chiudono, ma non per dire eh, no no proprio non chiudono un cazzo, arrivo alla tacca sotto il bordo poi quando si tratta di rilanciare resto appeso come un quadro! Che delusione, che coglione... Andre invece va alla grande, a fine giornata sembra abbia ucciso un maiale, sangue ovunque, ma ha una ralla senza senso, grande davvero. Per me sotto al momento è un capitolo ancora da scrivere, in continuità non penso che ne avrei abbastanza, anzi son abbastanza convinto che non ne avrei, ma cazzo finalmente mi son motivato a tornare in valle! Quindi domani nevicherà... Salvo ancora un cane che nel frattempo si era perso, nella logica di Ellero per me quasi fossi il dr Dolittle, e poi a casa a leccarsi le ferite. Però stasera cazzo faccio muro, non esiste che sia stanco!
Andando invece a chi si tiene davvero complimenti a Lore Viada che viene a capo del suo progetto, Cosmo, un bel ritorno alla roccia direi. E non importa quanto ci hai impiegato, l'importante è salirli i passaggi e farlo con la ralla giusta! E grande anche Paulo aka Jerome Doukakis che, ho saputo ieri da Andre, ha finalmente chiuso i conti con Hardcore, un passaggio da stimolo segno che la classe non invecchia! Braui matoti. 

mercoledì 23 novembre 2016

SCELTE

Da un po’ che non scrivo ma sinceramente c’è poco di nuovo da dire: tempo di merda, allenamento, trx, moonboard e poi riinizia. Un weekend di stacco ci stava sicuramente, non ho progetti in ballo e fatico a trovarne di nuovi nei blocchi. Avrei voglia di cambiare un po’, di passare alla corda, di buttarmi su qualche tiro interessante ma per tutta una serie di cause non riesco a ripartire e quindi il boulder è la mia maledizione… ma avendo poca voglia di roccia mi limito al mio muro e mi diverto sinceramente un sacco, e tanto mi basta.
E Ondra ha portato a termine la sua impresa sul Capitan. Qualcuno ha mai avuto dubbi in merito alla riuscita? Io no, credo che niente al momento lo possa fermare, non è tanto questione di essere o meno il migliore (e lui lo è) ma di avere un’attitudine mentale che noi forse non riusciamo neanche ad immaginare lontanamente. E un bulldozer, punto. Se vedi Sharma arrampicare godi, è figo, vedi che si diverte come un matto ed ha una vita che il 99% di noi climber vorrebbe. Se vedi Megos capisci che quello è un altro pianeta ma è crucco quindi forse ha un DNA falsato... Se vedi Ondra l’idea che ti fai è che lui sia nato per quello e stop. C’è qualcosa che possa fermarlo? Al momento credo di no, non vedo limiti. Passare dal vincere la coppa del Mondo Lead e arrivarci vicino anche nel boulder, dal 9b+ su tironi infiniti e su bastoni cortissimi, portare a casa i blocchi più duri del mondo passeggiandoli quasi e poi trovarsi su una big wall senza aver mai fatto esperienza di friend, portaledge, vita da parete di più giorni e tutto quello che ci gira intorno e concatenare il tutto in un tempo ridicolmente inferiore ai primi apritori (ok ok, ci sta il fatto che chi apre sia svantaggiato, tanto di cappello a Caldwell e Jorgenson, ecc…) e quando sbuca in cima già pensa ad un eventuale salita in giornata (32 tiri di una difficoltà esagerata…). Tutto questo chi può farlo? Attualmente nessuno, in futuro chissà anche se credo passerà un po’ di tempo prima che nasca un nuovo Ondra. Impressionante? Si certo ma forse mi sto anestetizzando e non capisco più la vera portata delle sue salite. E in ogni caso io scecglierei di rinascere come Sharma, nell’eventualità…
Tornando a noi invece merita molti più complimenti (almeno per me è così) il mitico Gian Tesio che porta a casa un bel 8a e non in un posto qualsiasi ma a Finale. Chapeu ragazzi, se avere 50 anni e dimostrarne 20 in meno è merito dell’arrampicata io non mollo sicuro!

lunedì 14 novembre 2016

NIENTE DA DICHIARARE...

... l'andazzo del weekend è stato un po' questo. Purtroppo nonostante le condizioni apocalittiche non è stato un gran fine settimana sulla roccia, complice scelte sbagliate e fiacca totale. Sabato siamo saliti a salutare la valle Gesso, prima Elena con le ultime poco convinte botte a King Kong e poi io dal Mostro, ancora meno convinto: tutti rimandati al prossimo anno. Freddo porchissimo, va bene le condizioni ma ne ho risentito per tutta la sera e il giorno dopo, alla fine c'eravamo giusto noi due e Andrea e Ale a battere i denti, era davvero oltre, quantomeno per i miei gusti. Purtroppo per quest'anno credo che la questione valle Gesso sia over, purtroppo perché onestamente non mi stanco davvero: roccia eccellente, passaggi da 5 stelle, ambiente magnifico, per me il non plus ultra del cuneese, la Chironico de noiartri via! Se penso a far blocchi alla fine ormai penso a quella valle, ho adorato e frequentato anni la val Ellero ma adesso non riesco più a non pensare di salire un weekend dalle parti di Valdieri, cazzo... Comunque, discorso chiuso quindi bisogna trovare altri progetti o cambiare radicalmente e onestamente penso che sia arrivato il momento di questa seconda scelta, ho bisogno di nuovi stimoli.
Ieri invece siamo saliti a far le lucertole al sole al Bracco... tragedia... troppa troppa troppa gente, sembrava di stare al Melloblocco cazzo, ho capito perché da qualche anno non tornavo più da quelle parti, il mio lato misantropo... Meno male che almeno come temperatura si stava bene perché di farmi venir voglia di far qualcosa di serio proprio non ce l'ho fatta... nuovi progetti, nuovi stimoli, al momento sono in reset.
Segnalo questo bellissimo video di Andrea su un nuovo passo sempre in Gesso: superiori la musica, il blocco, i movimenti. Complimenti davvero, da far la differenza rispetto alla mole inutile di video che ormai girano online!

mercoledì 9 novembre 2016

CHE FIGATA!

Questa volta l’aderenza era davvero esagerata. Purtroppo da solo di tornare dal Mostro non se ne parla, inutile ripetere tutti i singoli fatti e rifatti centinaia di volte, se passo su quel blocco passo per uscire e stop, ma di farlo da solo non se ne parla, non mi puzza ancora abbastanza la vita… decido quindi per mezza giornata ma per tornare dal Bracco, quello vecchio che non frequentavo da una vita e mezza, quasi 4 anni da quando avevo abbandonato con l’amaro in bocca Superbirra, un blocco che non era proprio nelle mie corde (come tanti altri purtroppo) e decido di riprovarlo. Già salire fin lì con il mondo e un triple sulla schiena e topo che mi spacca i maroni non è proprio il massimo, la bestemmia parte già prima di toccare la roccia; quando arrivo mi rendo conto di quanto ormai quella piatta sia provata dai passaggi, quasi un sanpietrino, e la bestemmia riparte agile… riposo, pulisco, mi scaldo sull’uscita e decido di partire anche perché non è che abbiamo molto tempo prima del buio, tra arrivare qui, salire al blocco e riprendere fiato già è tardi e la bestemmia ormai esce senza filtro. Ma appena mi siedo capisco che qualcosa in questi 4 anni è cambiato.. non è il blocco, semmai quello in peggio, forse l’aderenza però l’avevo provato altre volte in queste condizioni, io sicuramente perché son ormai vicino ai 40 (merda…) ma non lo trovo così tanto duro come ricordavo. Duro ma non esagerato. E infatti dopo un paio di giri a ricordare la methode mi trovo all’uscita, ma mi cago nelle mutande e non provo, con i pad non sotto di me e senza paratore se non topo che mi guarda come se pensasse a come tornare a casa senza di me non mi fido. Mi riposo e mi dico che forse cercando di pensare che tutto sommato la caduta non è pessima e che l’uscita non sia così dura potrei uscire, anche perché comunque i pad fin li non ci arrivano. Riparto, arrivo all’uscita e… di nuovo giù, non me la sento proprio di farmi la schiena su quella pietra del cazzo, oltretutto sto blocco mi porta una sfiga enorme visto che nel periodo in cui lo stavo provando mi ero acchiappato la polmonite… superstizioso come neanche un napoletano sa essere… peccato, non son uscito quindi non l’ho fatto, son contento ok ma non soddisfatto diciamo e quindi cosa mi aspetta. La discesa infinita fin dalla macchina col buio, due pad sulla schiena e topo che rompe le palle, il ritorno a casa e una bella seduta di moonboard con Elena, perché a noi ci piace farci del male fino in fondo. Comunque un pomeriggio esagerato, con una colla che da un po’ non sentivo! Speriamo continui così, speriamo non nevichi, speriamo che il riscaldamento globale salvi tutti i climber della terra quest’inverno…
Ed ecco un bel video per scaldare le bielle in vista del we, dato che siamo al fatidico giorno collinetta.
 

mercoledì 2 novembre 2016

PECCATO...

Decisamente Chironico non ci porta fortuna, o meglio non porta fortuna ad Elena… Caldi come boiler venerdì sera eravamo in Svizzera e purtroppo la domenica mattina eravamo già di ritorno a casa causa influenza, tosse, raffreddore e merdate varie. Il meteo era stratosferico, la casa come sempre e non parliamo del posto che una volta di più per me è semplicemente il meglio che si possa chiedere come blocchi e bellezza delle linee. Ho avuto il tempo sabato di provare uno dei miei progetti su, un blocco di Keller che avevo già tentato a Pasqua e che stavolta avevo messo insieme completamente ad eccezione della partenza, ma che contavo comunque di completare il giorno dopo portando avanti anche gli altri miei due progetti. E avevamo anche avuto il tempo di dare un’occhiata e capire la bellezza della linea che invece era nella testa di Elena, Dr. Crimp, un muro stupendo con tacche da strizzare e una linea da arrampicare veramente. Ma purtroppo il giorno dopo siamo dovuti rientrare, 3 giorni prima del previsto, morale basso e senza niente in saccoccia ma con gran giramento di coglioni.
 
In ogni caso cercando di farmene una ragione e dopo aver riposato domenica, lunedì son salito alle sorgenti dopo un botto di tempo che non tornavo. Con topo, in giornata e con un freddo porco ma con un paesaggio intorno a noi che era incredibilmente bello, per far un po’ di blocchi relax senza obiettivi particolari ma con l’idea soprattutto di rilassarmi e farmene una ragione, Chironico è lì e non scappa. Quindi riscaldamento e poi Paradiso e Inferno, entrambi stupendi ma a mio parere più bello, divertente e meno eliminante il primo, comunque ottimi passaggi per tritare le dita mentre Liska l’avevo già fatto qualche anno fa, un giorno che eravamo saliti con Elena e devo dire che son contento che anche quella linea sia stata rivalutata perché merita davvero. Una passeggiata con topo per riempirmi per bene gli occhi, non sarei più tornato a casa tanto era bello su…
E infine ieri, mi alzo e intorno solo nebbia, spessa e pesante. Guardo le webcam e ovunque c’è il sole. Fanculo tutto, si sale in Gesso, Elena nonostante tutto due manate a King Kong vuole darle e io continuo ad avere il Mostro in testa. Arriviamo ad Andonno e come sempre il cielo si apre in una giornata fantastica e più saliamo più fa caldo (inversione termica del cazzo). Al pian della casa troviamo Fabri che ha dato su Ambrosia, per un pelo non lo porta a casa, io li per stavolta decido di non mettere le scarpette che ho già la pelle ridotta ai minimi termini. Elena prova e riprova, ma sembra di vedere uno zombie arrampicare… scendiamo dal Mostro e di nuovo, come sempre, mi fermo su quel maledetto cazzo di singolo, facendo tutto il resto facilmente. Morale sempre più basso… non è stato un gran weekend, devo esser sincero, ma purtroppo capita, giornate di merda e giornate ok bisogna accettare entrambe e farsene una ragione, la prossima andrà meglio. Speriamo.