lunedì 9 gennaio 2017

FRESCHETTO...

Fine settimana di boulder con alti e bassi ma tutto sommato era esattamente quel che volevo fare e quindi non posso lamentarmi. Abbiamo rischiato, ci abbiamo provato, è andata male ma se non fossi salito ad Ailefroide non l’avrei mai saputo. E poi non avevo per le palle di tornare nei soliti posti quindi son contento della scelta alla fin fine.
Venerdì non volevo sfondarmi troppo quindi la mezza giornata era l’ideale; progetti nuovi zero quindi l’alternativa era tornare su qualcosa abbandonato gli anni scorsi (la lista è lunga quindi problemi a scegliere non ne ho…) e Sciopero mi è sembrato subito ottimo da riattaccare. Dopo la rottura della tacca è diventato davvero duro, l’hanno fatto cani e porci ok ma io quel singolo lo trovo maledettamente estremo e proprio per quello mi ero scazzato e avevo abbandonato un paio di anni fa, ma alla fine se i passaggi non si provano con la testa giusta non c’è verso e ora come ora mi sembrava di essere abbastanza “pronto”. Freddo faceva freddo, non troppo rispetto ad altri posti ma comunque si girava intorno allo zero e in quella grotta sempre all’ombra anche un po’ meno credo, comunque impacchetto tutto, topo compreso, e partiamo per il Bracco al mattino presto. Riscaldo tranquillo e via con i soliti tenta che vanno meglio del solito: infatti dopo 3 giri tengo sta tacca di merda e riesco a proseguire senza problemi. Son contento, non mi era mai entrato sto singolo e la ralla di tornare a provare seriamente il passaggio mi torna per bene ma non voglio strafare per tenermi un po’ per il giorno dopo, quindi faccio qualche altro passaggio nei dintorni e poi via a casa.
Sabato mattina sveglia alle 6… con Filippo abbiamo il gancio per le 7, esser su troppo presto è inutile e oltretutto già a casa i termometro segna -8… viaggio easy e siamo a Vallouise alle 10, giusto in tempo per un croissant e un litro di caffè. Il cielo è stupendo, la luce a tratti e talmente chiara che infastidisce e io spero che andando verso mezzogiorno un po’ si scaldi l’aria. Chi vive sperando giustamente… ci scaldiamo, ci proviamo, si alza anche il vento e a tratti sembra nevicare ma c’è il sole e quello che vediamo è ghiaccio di riporto; le prese son talmente fredde che noi pur non sudando le bagnamo al contatto. Io son piantato, non riesco ad ingranare e i muscoli non rispondono… scendo dal mio progetto, le Peché, e capisco subito che non è neanche il caso di portare i pad qui, tutto è all’ombra ed è impossibile anche solo togliere i guanti. Allora optiamo per far qualcosa alla plaque, che è in sole pieno ed oltretutto un allagamento la scorsa primavera ha creato una base stupenda tutta in sabbia dove prima invece c’erano massi enormi. Io comunque nonostante sia vestito a strati come 2 cipolle non riesco a far niente, indecente! Filippo invece ci dà alla grande e si porta a casa la Prouesse, un bellissimo passaggio parecchio di stimolo, oltre ad altri sempre in zona. Nel frattempo arrivano dei ragazzi dell’Argentiere e tra una ciancia e l’altra mi confermano che durante l’ultima settimana del 2016 le condizioni erano ben altre, più caldo e scalabile, mentre adesso è davvero una situazione limite e ci fanno i complimenti per la motivazione… grazie al cazzo, dei complimenti me ne fotto! E nel mentre, giusto per tener alto lo spirito, inizia a nevicare, questa volta sul serio, segno che forse è meglio impacchettare tutto e tornare a casa con la coda fra le gambe. Beh, dopo una giornatina così l’unica voglia che avevo era di stare almeno a 25° tutta la sera e guardare la TV addormentandomi piano piano dopo un bel single malt e invece no! Alle 2 di notte son al pronto soccorso veterinario per topo e il mattino dopo chiaramente non son neanche le 9 che già suona il telefono… le bestemmie son incalcolabili ma soprattutto hanno anche quel non so che di deliziosamente nuovo che le rende quasi poetiche. Per finire mi devasto al moonboard ogni singola fibra non ancora congelata dal giorno prima perché per riposare c’è sempre tempo, forse…

Sciopero, singolo di merda...

Panorama estivo a Ailefroide...

Topo e il pattinaggio artistico



Filippo su la Prouesse






 

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