lunedì 27 febbraio 2017

LA RAMBLA FEMMINILE


Sta faccia dice tutto onestamente. Una delle più belle ed espressive foto che abbia visto circolare online da un bel po’ di tempo a questa parte sinceramente e direi che la ragione dietro c’è tutta. Ieri sera ero al cinema e prima che partisse il film stavo spegnendo il telefono (ogni tanto qualcuno lo fa…) e che mi vedo su instagram: Margo Hayes, una climber di livello ma onestamente molto meno conosciuta e mediatizzata rispetto ad altre tipo DiGiulian, Shirashi e compagnia bella, ha stampato “la Rambla” a Siurana, un 9a+ storico e (almeno finora) confermato da parecchi, Ondra in testa. Una prestazione esaltante, bellissima, da parte di una donna su un tiro corteggiato ancora oggi da parecchi maschietti, una salita storica ma prima di tutto simbolica perché forse ci stiamo avvicinando più che in qualsiasi altro sport al livellamento delle prestazioni maschili e femminili. Purtroppo, come parecchie volte in questi casi, è partita la corsa allo sgrado, notoriamente poi da chi invece quei tiri neanche li può vedere in foto ed è la cosa più brutta che si possa fare: l’invidia è una brutta bestia ragazzi, associata poi al testosterone può diventare pericolosa, ma fatevene una ragione, le donne scalano forte e spesso meglio! E son anche più belle da veder muoversi in verticale.
Da parte mia invece weekend abbastanza tranquillo: sabato di svacco totale in Valdinferno dove ho solo fatto da guida turistica/paratore, ottimi tenta fino di Elena fino al sangue sul suo progetto e complimenti a Lore che si porta a casa “nola” e “il condominio”, mentre ieri son tornato su un mio vecchio progetto ligure. Non è andata male onestamente e ho capito che devo dare una svolta al mio modo di approcciarmi ai blocchi: devo cercare di intestardirmi di più e portare avanti i miei progetti in modo più coerente se voglio alzare l’asticella, soprattutto ora che il tempo non mi manca. Quindi martellare fino all’esasperazione, la riuscita o il fallimento perché i blocchi si fanno o non si fanno ma prima di mollare voglio esser sicuro di non farcela. E soprattutto dare continuità perché provare un blocco duro una volta l’anno sicuramente non aiuta…

giovedì 23 febbraio 2017

MASSO DEL LUPO

Non ho mai apprezzato molto i ciciu, non tanto per un motivo particolare o perché bloccarci sia brutto (doloroso si) però una serie di circostanze, processionarie-zecche-caldo-dolore, hanno fatto si che abbia cercato per anni di dimenticarmi di questo posto. Però tra i tanti posti mi mancava ancora il masso del lupo, distante dalla zona classica, di cui ho trovato il topò quasi per caso questa settimana nei vari download e quindi la ralla e la curiosità di vedere un posto nuovo son salite all’istante. Veloce consulto con Andre, per capire come arrivarci soprattutto, e via ieri pomeriggio con topo a cercare il famoso lupo… comodissimo perché parcheggi e inizi ad arrampicare, bello perché non ci son (solo) le solite tacche tritacarne e soprattutto pulitissimo, merito del lavoro di tanti che ci hanno speso tempo per creare davvero un bel posto tranquillo e rilassante!
L’obiettivo principale era il traverso di “Welcome to my darkside”, che dalla foto mi sembrava eccezionale: riscaldo veloce, in particolare “l’ipocrita” l’ho trovato bellissimo, e poi subito sul blocco. Piatte, bellissime finalmente, peccato per l’umidazza (sembrava quasi avesse piovuto da quant’era bagnato in terra) ma poco male è bastato pulirle meglio e strizzarle un po’ di più! Giusto qualche giro per capire la partenza e la ribalta finale e via, passaggio in saccoccia: sinceramente un traverso stupendo, belli così ne ho fatti davvero pochi, in zona soprattutto, e per certi versi mi ha ricordato parecchio “le chiavi del regno” a Varazze. Fantastico! OK, sghiso ma la ralla è tanta quindi non riesco a star fermo. L’altro passaggio che mi prendeva bene era “Like a boss”: avevo visto il video la mattina e mi sembrava davvero strano, con quel tallone altissimo, e infatti… così per me risultava impossibile, soprattutto perché le piatte sopra si bagnavano in fretta e venivano via che era un piacere. Ma un piedino basso mi ha regalato un nuova methode per me decisamente più fattibile, quindi stessa partenza di “Welcome”, piatta-piatta-punta sx-piatta-giro mano dx e mi ritrovo sopra, altro passaggio godurioso! Quindi mi sale la voglia di provare anche il traversone di “Duri a morire” ma appena mi guardo intorno capisco che sta venendo notte… cazzo, son le 18 passate e son qui dalle 14 ma mi è volata tanto mi son divertito! Toccherà tornare per questo… diciamo che la bloccata al cubo di sabato (disastrosa) e i circuiti di domenica forse mi hanno aiutato a far qualcosa di un po’ più lungo dei canonici 5-6 movimenti e di resistere senza troppe pause a 4 ore di boulder.
E per finire segnalo un paio di videazzi visti ultimamente che mi hanno gasato come pochi: qui il mitico e semprefuori di melone Jason Kehl a Hueco (cazzo quanto vorrei andarci prima o poi…), non sarà uno dei più forti ma vedere “Nymphomaniac” verso la fine mi ha fatto realizzare che il grado non è tutto; qui invece un gruppone di supertenenti sempre a Hueco, blocchi classici e superlativi!

Su "Welcome to my darkside"

Aspetta a partire eh che metto a fuoco...

lunedì 13 febbraio 2017

CIULA... MAMICHULA!

Cosa fare in un weekend di merda come lo scorso se non ammazzarsi di video di climb, andare in palestra e immaginarsi come Sharma? Per le prime due non ho avuto molti problemi,  la terza opzione continua a darmi problemi di immedesimazione... comunque, weekend ancora una volta sotto l'acqua e ancora una volta niente roccia sotto le dita, quindi venerdì e ieri alla Bigwall (son contento che la tendinite stia rientrando, forse anche lei si è rotta le palle e ha gettato la spugna che tanto ha visto che non mollo) mentre sabato a pestare fiocca coi miei animali di casa in una valle Gesso fantastica. Ho abbandonato il moonboard stavolta per cambiare un po' movimenti e prensioni e prendere due bastoni lontano da casa, ma stasera torno alla carica che già mi mancano le sditate sul mio muretto.
E come dicevo un po' di video di climb interessanti, tra tutti la salita mostruosa ma incomprensibile (perché onestamente per me lontana anni luce) di Mamichula, un'altra FA di Ondra in Spagna nel range del 9b. Ma la cosa che più mi ha impressionato, son sincero, son stati i moschettonaggi, o meglio i non-moschettonaggi: sarà che son coniglio inside, sarà che come dicevo non arrivo a capire come e quanto possa esser dura una linea del genere ma porca puttana se si parla di runout qui siamo al limite della decenza! Rinviare solo se necessario e solo se possibile, passato il punto di "nonarrivopiuaterra" chi se ne fotte, avanti sempre e deciso e senza un minimo di esitazione. L'avevo già visto in passato ma come Ondra nessuno mai! E allora mi chiedo: ma il rinviaggio fa grado?! perché se per andare oltre il 9a anche il semplice moschettare fa la differenza allora il futuro dell'alta difficoltà sarà il toprope (sempre detto che Loskot fosse avanti, lui anni fa c'era già arrivato)? e allora anche i conigli come me avranno una chance??? A parte scherzi, video da vedere, impressionante. E ora aspetto con ansia mercoledì per fuggire col mio topo al Cubo per un paio di linee che mi prendono bene!
 
 
25 chili di felicità! (foto by elena)

mercoledì 8 febbraio 2017

RESTART

Una grande svolta che non ti aspetti e stravogli tutti i tuoi piani. Sono un abitudinario, lo ammetto, cerco sempre di pianificare tutto il pianificabile, anche a lungo termine, e tra queste cose rientra anche l’arrampicata. Programmare gli allenamenti in funzione del meteo, del tempo a disposizione, di eventuali viaggi ma essere anche quasi dipendente dalla ghisa, se non mi alleno non produco. E anche quest’anno, come ormai da parecchio tempo, l’andazzo era questo dato che alla fine il poco tempo a disposizione, la sera e il weekend, mi ha sempre convinto che il secco sarebbe stata la cosa giusta da fare per cercare di incrementare quel poco di incrementabile. Poi arrivano novità che non ti aspetti, niente di male per carità, come il fatto che mi ritrovo con un botto di ferie da fare e quindi con del tempo libero da sfruttare, abbastanza direi, e maturo una nuova consapevolezza: arrampicare, il più possibile o quanto più ne ho voglia, e per la prima volta da tantissimo tempo eliminare la parola allenamento dal mio vocabolario. Scelta strana e quasi sofferta, mi fa ridere ma è così, perché alla fine se posso andare su roccia e plastica 5 volte a settimana (no non sto a casa 5 giorni purtroppo, ma con weekend e pomeriggi e un paio di sere senza troppi sforzi ottengo questo) trovo che allenarsi diventi quasi fine a se stesso, un esercizio di routine ma senza un vero valore aggiunto. Non sto dicendo che da oggi darò fuoco al pan gullich e butterò nella differenziata i travi ma semplicemente che darò priorità all’arrampicata, al gesto e senza il dovere (o obbligo morale) di seguire delle tabelle, di avere delle priorità autoimposte. Arrampicare prima di tutto, come, quando e dove voglio. Niente male… e magari riprendere anche con altre attività che avevo accantonato, vivere un po’ di più per me ecco. Una consapevolezza maturata non solo dopo quest’ultima novità, anzi, ma avendo ben chiaro che alla fine di tutto la mia priorità sono io stesso e spesso questo l’ho dimenticato: l’egoismo non è sempre da vedere nella sua accezione negativa perché io vengo prima e le mie priorità non devono passare in secondo piano. Ora mi sembra quasi strano ma voglio andare avanti in questo senso. Il mio muro, finalmente una palestra, la Bigwall, che mi piace davvero e che ogni tanto qualche pomeriggio me lo porterà via, e tantissimi progetti su roccia, la voglia senza senso di trovarmi una nuova Esischie anche quest’anno ma soprattutto la voglia di uscire da un circolo vizioso che da un po’ non mi portava a niente, e non parlo solo di arrampicata naturalmente. La consapevolezza spesso si raggiunge anche con eventi brutti e devastanti che ti mettono davanti alla realtà dei fatti: anche se ci sembra tanto abbiamo poco tempo da passare qui e se quel poco lo regaliamo agli altri, a quello che la società ci chiede, alle regole che ci autoimponiamo alla fine per noi resterà troppo poco e onestamente, anche se forse un po’ tardi, mi rendo conto che non è quello che voglio. I cambiamenti non vengono a cercarci. L’avevo detto che sarebbe stato un anno di stravolgimenti ed ho appena iniziato, spero, in questa direzione.

 

 

lunedì 6 febbraio 2017

ABS 2017

E come avevano previsto tutti i gufi della meteo il weekend è stato nuovamente all’insegna della merda…oramai è il terzo di fila senza toccare roccia, sembro un tossico in crisi d’astinenza! Comunque non sia mai che resti senza tirare 2 prese, soprattutto dopo una settimana di riposo forzato e nonostante la tendinite si faccia ancora sentire, soprattutto sulle ronchie quindi no problem, basta tirare quelle piccole!
Ciliegina sulla torta del fine settimana il campionato americano di boulder, come sempre spettacolare sia come tracciatura che come atleti. Bellissima la gara femminile, con blocchi ben equilibrati in un bel mix di tecnica e pompa, senza grosse soprese visto che ancora una volta la Puccio prende e porta a casa. Ma stavolta l’ha vista brutta… la Shiraishi e la Raboutou hanno potuto competere con le senior e i cazzi amari si son visti subito. Soprattutto la prima ha fatto una gara spettacolare, rinominata Flashima non per niente: arrampicata allo stato puro, una classe e una grinta da navigata, uno scioltezza senza paragoni, peccato per qualche errore di troppo che le ha pregiudicato la vittoria, ma sicuramente questo è il futuro dell’arrampicata in campo femminile (e forse non solo), immensa. Dalla sua la Puccio ha ancora una volta e sempre più una fisicità fuori norma oltre al fatto di leggere i blocchi come Dio comanda, mi piacerebbe davvero vederla in coppa del mondo per una stagione intera senza rompersi, farebbe davvero la differenza credo. In campo maschile poche novità, se non le bruttissime prestazioni di Daniel Woods (che forse neanche ne aveva per le palle) e Sean McColl; Kai Lightner ha fatto una gara paurosa, dalla sua anche l’altezza esagerata che forse in alcuni momenti l’ha avvantaggiato un po’, e poi m’è piaciuto parecchio Sean Bailey. Poca roba per il mio preferito, Ty Landman, che su questa tracciatura credo abbia sofferto un po’ la fisicità mancante rispetto ad altri atleti. Comunque un format interessante, credo che la IFSC dovrebbe svecchiare un po’ per rendere più avvincenti le gare, un bel mix tra questa gara e il formato de La Sportiva legends only non sarebbe male…
Per quanto mi riguarda anche io son stato sulla plastica, con prestazioni non da Puccio ma comunque… sabato sul Moonboard, un po’ di blocchi per stimolare nuovamente, mentre ieri siamo stati alla Big Wall di Carmagnola. Palestra fantastica, e non parlo solo della tracciatura divertente, ma di tutta la struttura che per quanto mi riguarda credo sia la migliore vista finora (a parte colossi fuori categoria): ottimo personale, pulitissima, accogliente, ambienti ben distribuiti, fantastica la saletta relax, bagni caldi e docce idem (non è scontato eh…), mi è tornata la voglia di frequentare una palestra! Non so se sia il fatto che sia aperta da poco, ma non credo, ma se continua su questa linea avrà azzeccato tutto davvero. Unica pecca, ma mi rendo conto che non si potesse fare diversamente, il canyon in mezzo tra i due muri, forse un po’ pericoloso in caso di pienone, ma non si può aver tutto cazzo! Bella bella bella, complimenti ai ragazzi che ci hanno creduto che meritano davvero tutto il supporto possibile. Quindi anche lì un po’ di blocchi, la tendinite però si è fatta sentire di più perché a differenza del moonboard tante tacche non ne ho viste. E per finire cenetta vegan friendly a base di carnazza, salsiccia e formaggio a fiumi, ottima raclette per aggiustare il tasso di colesterolo!
Qui sotto il link per la fase semifinale del campionato americano, secondo me più avvincente della finale, per chi volesse dare uno sguardo.
 

venerdì 3 febbraio 2017

UFFF

Una settimana senza toccare resina!!! Non parliamo della roccia, che non so neanche più come sia fatta, ma questa settimana di recupero l’ho patita parecchio, cercando di non ascoltare il mio diavoletto interiore che mi continuava a spingere per infrangere il riposo forzato. E come tutte le volte che mi fermo mi escon fuori tutte le varie infiammazioni che durante l’allenamento non sentivo, forse perché ero troppo stanco. Dalla prossima però si riparte, scheda nuova, nuovi esercizi e tanta distruzione anche se davvero spero di andare di nuovo su roccia quanto prima perché ne ho una voglia fottuta. E il weekend si prospetta di nuovo con meteo merdoso, per la terza settimana di fila non riesco a far blocchi fuori, ma in questo periodo non è che mi dispiaccia poi così tanto visto che la resa non sarebbe poi così soddisfacente quindi come programma direi: moonboard, campionato americano in streaming (quantomeno le semi, la finale direi che me la vedrò in replica visto l’orario) e poi visita ad una nuova (per me) palestra per disfarci per bene e ripartire con la ralla giusta e le braccia a pezzi.
E per chi se lo fosse perso segnalo questo bel video su un pezzo di storia inglese.